Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Minoranze linguistiche, risorse strategiche per il territorio

Nel pomeriggio del 5 giugno in sala dell’Aurora la relazione annuale dell'Autorità delle Minoranze Linguistiche

Nel pomeriggio del 5 giugno, in sala dell’Aurora,Dario Pallaoro, Presidente dell’Autorità per le Minoranze linguistiche, ha illustrato alla stampa la relazione annuale dell’organismo da lui presieduto da tre anni, ovvero dalla sua prima costituzione.
Accanto a lui il Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti e le due componenti dell’Autorità Luciana Rasome Giada Nicolussi. Già nell’introduzione, il Presidente Dorigatti ha messo in luce uno degli aspetti di maggiore criticità poi emersi, ovvero la scarsa consapevolezza da parte dei trentini dell’importanza delle minoranze linguistiche, non solo ai fini della salvaguardia delle prerogative autonomistiche, ma proprio per l’arricchimento culturale, sociale ed economico che deriva dalla diversità come risorsa aggiuntiva. Dorigatti ha invitato ad una riflessione in questo senso, mentre ha sottolineato il ruolo strategico delle minoranze nell’ambito della riforma dello Statuto di autonomia in corso, soprattutto nella fase recentemente avviata della partecipazione. Il Presidente Pallaoroha evidenziato un secondo aspetto di preoccupazione, non solo per le minoranze: “la nuova tecnologia e le sue continue evoluzioni, insieme alle dinamiche della globalizzazione rischiano di offuscare rapidamente i tratti peculiari della cultura di minoranza” ha detto “con il pericolo di un abbandono graduale della lingua, delle tradizioni e del contatto essenziale con la propria storia e cultura”. Anche per questo occorre insistere a suo avviso sul piano di sviluppo socio economico delle realtà mochene, cimbre e ladine, perché economia, sviluppo, formazione e condivisione diffusa sono i rimedi più concreti per favorire la conservazione dei nuclei familiari e la sopravvivenza di tradizione e di cultura. Altro tema cruciale messo in evidenza, quello della scuola, soprattutto l’alta formazione dei docenti ed in questo senso si sono fatti dei passi avanti nell’anno appena trascorso, grazie ad una fattiva collaborazione con l’Università di Trento. Sulla toponomastica occorre darsi una mossa, ha detto Pallaoro, perché la Commissione mochena e cimbra previste dalla legge sono ancora lungi dalla costituzione e siamo quasi in chiusura di legislatura. Una certa preoccupazione c’è anche sulle gestioni associate, che si teme possano intralciare la gestione delle proprie prerogative da parte dei comuni di minoranza. Ancora, sul servizio minoranze linguistiche della Provincia: da più parti è stato osservato che dovrebbe essere potenziato perché l’assetto attuale, che include anche la gestione dei grandi eventi, è sottodimensionato. Infine, è stato messo in evidenza un compito importante svolto dall’Autorità, quello della valutazione e misurazione dell’efficacia degli interventi messi in campo: “in questo modo, con un costante confronto con le istituzioni interessate, è possibile avere un monitoraggio costante delle attività e soprattutto aggiustare il tiro sulle azioni più o meno utili ed efficaci” ha concluso il Presidente Pallaoro. All’incontro hanno partecipato anche il consigliere del Misto Walter Kaswaldere l’assessore regionale ladinoGiuseppe Detomas. Quest’ultimo ha posto l’accento sull’importanza dell’Autorità per le Minoranze, e sul suo ruolo di “authority”, ovvero di istituzione pubblica indipendente con un compito di controllo: “una prerogativa che occorre far valere”. L’Autorità per le Minoranze – Ai sensi della legge provinciale 6 del 2008 l’Autorità per le Minoranze linguistiche, organismo incardinato presso il Consiglio provinciale ha compiti di valutazione, vigilanza ed ispezione sulla corretta attuazione della legge e un ruolo consultivo sulla definizione e sul recepimento delle norme vigenti a livello locale, nazionale ed internazionale. Nella sostanza, si tratta di valutare l’efficacia dell’agire pubblico a favore delle minoranze soprattutto dal punto di vista linguistico e culturale e di stimolare riflessione e dibattito sulla tutela e salvaguardia delle minoranze linguistiche trentine, patrimonio strategico per la nostra stessa autonomia. L’organismo, che compie tre anni, è guidato daDario Pallaoro.

Fonte:

La voce del trentino.it