San Daniele (UD), 26-28 agosto 2005
La Provincia autonoma di Trento, attraverso il Servizio per la Promozione delle Minoranze linguistiche locali, ha sostenuto la partecipazione dei ladini di Fassa alla manifestazione “Fieste Ladine”. Per tre giorni infatti, dal 26 al 28 agosto 2005, la cittadina friulana di San Daniele, è divenuta il punto d’incontro dei popoli ladini delle Alpi. I romanci del Cantone svizzero dei Grigioni ed i ladini delle valli dolomitiche si sono incontrati con le genti friulane nella prima edizione della “Fieste Ladine”, una grande manifestazione che ha unito momenti di interesse culturale e di valore scientifico ad altri di vera e propria festa, con proposte di gastronomia, musica, arte ed artigianato delle aree ladine. Scultori della Val Gardena, intagliatori di maschere in legno, pittori e decoratori dalla Valle di Fassa hanno dato dimostrazione della loro arte, mentre istituzioni ed associazioni, tra le quali l’Istituto Culturale ladino di Vigo di Fassa, hanno esposto le loro pubblicazioni e materiali informativi riguardanti la propria attività. La “Fieste Ladine” è stata organizzata dall’amministrazione comunale di San Daniele col sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Provincia autonoma di Trento col proprio Servizio Minoranze Linguistiche e con la partecipazione della Società Filologica Friulana, dell’Università degli Studi di Udine, degli Istituti Ladini, dell’Union Generela di Ladins dla Dolomites e della Lia Rumantscha.
Studiosi di linguistica retoromanza a convegno
La “Fieste Ladine” di San Daniele del Friuli ha avuto il suo avvio ufficiale venerdì mattina, con l’apertura del IV “Colloquium retoromanistich”. Questo periodico incontro di studiosi che si occupano di linguistica retoromanza (l’ultimo si era svolto nel 2003 a San Martino in Badia, in occasione dei 25 anni di fondazione dell’Istitut Ladin “Micurà de Rü), è stato anche occasione, per i rappresentanti delle istituzioni pubbliche, di illustrare gli interventi ed i progetti realizzati o sostenuti per lo sviluppo delle lingue minoritarie. In quest’ambito il consigliere Luigi Chiocchetti, rappresentante ladino della Provincia autonoma di Trento, ha ricordato in particolar modo l’attività del Servizio Minoranze, gli studi avviati sulla percezione delle isole linguistiche da parte della collettività trentina, la riforma istituzionale che avrà notevoli riflessi sulle comunità di minoranza linguistica. Ha inoltre annunciato l’impegno della Provincia per la preparazione di un testo unico per le minoranze ed i progetti nei settori della formazione universitaria e della comunicazione e informazione. Il convegno è proseguito per tutta la giornata di venerdì e la mattinata successiva con interventi sulle politiche linguistiche interladine e contributi di linguistica, glottodidattica, toponomastica e letteratura delle lingue minoritarie.
“Conturina”, esempio di vitalità di una lingua minoritaria
Entusiasta il pubblico che ha assistito alla “Conturina”, piccola opera ladina per soli, coro e orchestra, presentata sabato 27 agosto al Teatro Teobaldo Ciconi di San Daniele. Il Servizio per la Promozione delle Minoranze della Provincia autonoma di Trento ha proposto di rappresentare la cultura ladina con quest’opera, che racchiude lingua, tradizione, leggende, musica e ballo, ma che interpreta tutti questi elementi in maniera viva ed attuale. A quattro anni dal debutto a Trento, “Conturina” è stata quindi nuovamente portata in scena, grazie alla Provincia di Trento che ha finanziato l’allestimento, durante la trasferta in Friuli. La leggenda dolomitica della fanciulla, costretta dall’odio della matrigna a rimanere imprigionata per l’eternità tra le rocce dolomitiche, è giunta fino in Friuli per testimoniare la vitalità della produzione culturale ladina. Conturina, la cui bellezza il sortilegio ha reso immortale, è divenuta il simbolo di una cultura ed una lingua che non soccombono al peso del tempo, attraverso la rielaborazione promossa dall’Istituto Culturale Ladino e dal suo direttore Fabio Chiocchetti. Il triste canto tramandato per secoli, che secondo la leggenda si può talvolta udire ancora oggi passando per la Val di Contrin, è il tema centrale dell’opera. Applausi per il compositore Claudio Vadagnini, che ha diretto l’orchestra “Aurona” e i Cori “Paganella” e “Aurona” con “Angeli Bianchi” e “Polifonica di Lavis”, e per l’autore dei testi Fabio Chiocchetti, voce narrante in scena. Ottima l’esecuzione, nella parte della protagonista, della soprano Francesca Micarelli; bravi la mezzosoprano Marcia Guimaraes nella parte della matrigna, il tenore Matteo Barca nel ruolo del soldato arimanno e il baritono Oslavio di Credico nella parte del Principe. Efficaci l’allestimento scenico e le luci, studiati dal regista Riccardo Ricci, e i balletti delle “vivènes” e delle “stries”.