II Sessione - sala rosa del Palazzo della Regione. Trento, 6 ottobre 2006
Nella Sala rosa del Palazzo della Regione e in Sala esposizione della Provincia autonoma, ha avuto luogo la seconda sessione del Forum, che ha messo a confronto le esperienze di molti gruppi linguistici europei. La sessione è stata dedicata specificamente alle strategie di comunicazione in quanto tali, finalizzate non solo a rafforzare un’equilibrata visione identitaria delle comunità di minoranza, ma anche e soprattutto a far uscire i temi dalla logica ristretta della dimensione locale, per “invadere” la cultura collettiva della provincia, della regione, del Paese ospitante. Per questo ci si è avvalsi del contributo di diversi operatori della comunicazione: dalla Rai ai giornali nazionali, dalla stampa locale ai professionale, sino a studiosi dei processi comunicativi (secondo una logica che parte dalla comunicazione per riagganciarsi al tema dell’identità). Si è ragionato attorno ad un insieme di proposte capaci di dare alle esigenze emerse una prospettiva di sviluppo credibile, efficace ed arricchita da una pluralità di approcci, di strumenti e di modalità di comunicazione.
Interessante la relazione di Bojan Brezigar, italo-sloveno direttore del quotidiano “Primorski”. Nato nel lontano 1876, il giornale è stato chiuso dal regime fascista nel 1928, per rinascere clandestinamente nel 1943 con il nome di “Partizanski dnevnik”: è il quotidiano italiano in lingua slovena che esce ogni giorno a Trieste. Un tempo “partigiano - di parte”, ora pluralista, l’organo di informazione è un prezioso strumento della minoranza slovena in Italia per diffondere la lingua scritta. Per molto tempo è stata l’unica parola in forma scritta che arrivava nelle famiglie slovene che vivono in Italia. Ora, in ogni scuola di Trieste frequentata da studenti di minoranza slovena, arriva una copia gratuita di “Primorski” “perché - dice Bojan Brezigar - i ragazzi sono i nostri futuri lettori”. Molto diversa la realtà dei media audio-video baschi: Il direttore de “Euskal Telebista”, Bingen Zupiria, ha presentato la radio televisione Etb nata nel 1982. Due canali, di cui uno trasmette in basco e l’altro in spagnolo, più un canale satellitare, 5 radio di cui 2 trasmettono in basco, più informazione on-line trasmessa via internet. Con il 23% di share è al II° posto in Spagna dopo Tele5. Anche la radio ha ottimi ascolti. Con una programmazione dedicata ai bambini, la televisione è una buona opportunità per i bambini di imparare la lingua. “Euskal Telebista” trasmette 24 ore su 24 con programmi sportivi, di attualità, culturali, di intrattenimento e, appunto, dedicata ai bambini. Al di fuori della TV e radio non c’è altro mezzo di diffusione della lingua basca. La comunità basca che parla correntemente la lingua è di 700.000 persone. Carlo Corazzola, direttore della RAI ladina, (anche “Sender Bozen”) sistema radiotelevisivo a due canali, ha illustrato la storia della emittente radiotelevisiva facendo riferimento ai noti avvenimenti storici della provincia di Bolzano. L’emittente trasmette in lingua ladina e tedesca già dalla fine della II° Guerra mondiale.
Il prof. Vittorio Dell'Aquila (nella foto a fianco) del CELE - Centro Studi Linguistici europei ha curato l'organizzazione della sessione. Hanno partecipato con apporti specifici anche Onno Falkena (Coordinatore Omrop Fryslân - Organizzatore Liet-Lavlut) frisone, María González Gorosarri (Giornalista, Ricercatrice) basca; George Jones (Network Mercator Media) gallese; Davyth Hicks (Caporedattore Agenzia di stampa europea delle lingue minoritarie Eurolang), cornovallese, Próspero Morán (Direttore Asturnews), asturiano; Domenico Morelli (Presidente CONFEMILI) arberesh; Mia Salonen (Giornalista FS-YLE, Communication Consultant,) minoranza svedese di Finlandia; Glyn Williams (Sociologo – University of Wales, Bangor) gallese, Marcella Schmidt (docente di geografia, Universita Milano-Bicocca). In questa circostanza è stata presentata la pubblicazione "Media di minoranza in Europa: esperienze a confronto", a cura di Silvia Negrotti e Vittorio dell'Aquila, un compendio delle buone prassi europee nel campo dei media di lingua minoritaria.