Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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"Nuovi strumenti per la tutela delle lingue minori"

Seminario di studio - Trento, 24 maggio 2007

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La Provincia Autonoma di Trento ha dato vita ad un processo di riforma delle norme sulle minoranze linguistiche del Trentino, con l’intento di giungere entro il 2008 alla formazione di un Testo Unico delle leggi provinciali di tutela, promozione e valorizzazione delle popolazioni di minoranza linguistica. Allo scopo di contribuire all’analisi dei problemi da affrontare, focalizzando l’attenzione su esperienze concrete che presentano elementi di analogia con la nostra situazione, il Servizio per la Promozione delle Minoranze linguistiche locali e il Gruppo di Lavoro per il Testo Unico hanno organizzato un seminario sul tema "Nuovi strumenti per la tutela e la promozione delle lingue minori" che si è tenuto a Trento, giovedì 24 maggio 2007 nella Sala Rosa del Palazzo della Regione.

Questi i relatori del seminario, con i relativi contributi: Fabio Chiocchetti, direttore dell’Istitut Cultural Ladin“Majon di Fascegn " Prospettive per una legge organica di tutela delle lingue minori in Provincia di Trento"; Jaume Vernet i Llobet, docente di diritto costituzionale, membro del Consell Consultiu de la Generalitat de Catalunya "Il modello catalano e il caso della Vall d'Aran: aspetti giuridici"; Francesc Xavier Lamuela Garcìa, docente di filologia romanica, membro del Conselh de la Lenga Occitana "Il modello catalano e il caso della Vall d'Aran: aspetti sociolinguistici"; William Cisilino, dirigente dei Servizi Cultura e promozione dell’identità, Provincia di Udine "Le norme di tutela della lingua in Friuli ".

 
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Il Testo Unico delle leggi sulla tutela delle minoranze linguistiche locali. Lo sviluppo istituzionale e politico degli ultimi anni nella Provincia autonoma di Trento, ha prodotto riflessi significativi anche negli ordinamenti a tutela delle minoranze linguistiche locali. La normativa attualmente vigente in questo settore è frutto di una sedimentazione pluridecennale di interventi normativi, tanto da rendere necessario  un adeguamento organico delle leggi provinciali in materia. A tal fine la Provincia ha avviato il lavoro per arrivare in breve tempo alla predisposizione di un testo unico in materia di tutela delle minoranze, punto di partenza rispetto all’obiettivo dell’entrata in vigore di una organica ed unitaria fonte normativa, in sostituzione di diverse fonti frammentate. Dare ordine e sistematicità, rilevare le antinomie esistenti attraverso una verifica della coerenza tra le fonti e della qualità delle norme, favorire una valutazione nel merito della loro efficacia; è un lavoro importante perché sistemizza e rende più leggibile l’impianto complessivo della tutela vigente in provincia di Trento, e lo raccorda alle novità legislative recentemente approvate ma anche alle modifiche costituzionali del 2001 e alle mutate esigenze e sensibilità del sistema trentino. Allo scopo è già in attività un gruppo di lavoro con i rappresentanti delle minoranze, gruppo che, coordinato dal Dirigente Generale del Dipartimento Affari Istituzionali della Provincia e con il supporto organizzativo del Servizio provinciale per le Minoranze linguistiche, sta valutando l’efficacia delle norme attuali per la tutela delle minoranze, dando il via ad un percorso che porti a posizioni più efficaci in materia, anche sulla scorta delle esperienze europee più avanzate in questo campo. Compito del gruppo di lavoro è individuare la metodologia da seguire e preparare i materiali e le proposte perché la Conferenza delle Minoranze possa analizzare e discutere in maniera adeguata le modifiche e le integrazioni da apportare al testo compilativo, per poi giungere al traguardo dell’elaborazione di un testo unico delle norme provinciali di tutela delle minoranze linguistiche locali.

 
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L’autonomia speciale della Val d’Aran. La Val d'Aran ( 620 kmq, 9.000 abitanti) è l'unica comarca catalana situata al di là dello spartiacque dei Pirenei.    Questo territorio s’integrò nella Catalogna nel 1175 mediante un trattato di protezione(Tractat de l’Emparança), cambiò di mano diverse volte nel XIII secolo finché, nel 1313, gli aranesi decisero per votazione popolare di rimanere nel regno d’Aragona e Catalogna, mentre Giacomo II concedeva loro una vera e propria costituzione, la Era Querimònia.  La Val d'Aran ha potuto così conservare il proprio idioma, l'aranès, che linguisticamente costituisce una variante del guascone, uno dei dialetti della lingua occitana. La situazione linguistica della valle rappresenta un caso unico in Spagna, in quanto si trova in un contesto dove è in vigore un trilinguismo ufficiale (spagnolo, catalano e aranese); la Val d’Aran è inoltre l’unico territorio di tutto il dominio linguistico dell’Occitania dove la minoranza linguistica gode di riconoscimento ufficiale e della protezione delle istituzioni.   Anche grazie a questa forte tutela, l’uso della lingua aranese è particolarmente diffuso e sentito tra la popolazione residente: se nell’insieme dell’Occitania francese la percentuale della popolazione che sa parlare l’occitano non supera il 16%, in Val d’Aran oltrepassa il 60%. La scelta della Val d’Aran come argomento di approfondimento del seminario è stata motivata dalla sua particolare situazione istituzionale, il fatto cioè di essere una comunità autonoma di minoranza linguistica all’interno di una regione, la Catalogna, che gode a sua volta di uno speciale regime di autonomia linguistico-istituzionale; ciò rende la comunità aranese un modello del tutto originale nell’ambito delle autonomie regionali europee, con notevoli analogie, sotto l’aspetto formale, con il nuovo contesto di decentramento vallivo previsto dalla riforma istituzionale della Provincia autonoma di Trento introdotto con la legge provinciale 3/2004, in particolare per quel che riguarda il costituendo Comun General de Fasha.