Fierozzo / Vlarotz, 4 settembre 2007
" Il vero presidio contro l’omologazione deve venire dalla gente poiché le leggi da sole non bastano. E oggi le minoranze linguistiche del Trentino sono chiamate a dare ancora più contenuto etico, civile e culturale alla loro presenza proprio assumendo il punto di vista del dovere. Il dovere di rispondere alle scelte e alle attese che l’intera comunità ha fatto e continuerà fare per far sì che la tutela sia assicurata, mantenuta e fortificata”. Lo ha detto Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, aprendo – nella sala consiliare del Comune di Fierozzo / Vlarötz – i lavori della undicesima Conferenza delle minoranze linguistiche. Con Dellai erano presenti gli assessori provinciali Ottorino Bressanini e Gianluca Salvatori; l’assessore regionale alle minoranze, Luigi Chiocchetti; il dirigente generale del Dipartimento affari e relazioni istituzionali, Gianfranco Postal, coordinatore del Gruppo di lavoro incaricato di stilare il nuovo Testo unico delle leggi di tutela delle minoranze; il dirigente del Servizio istruzione e formazione professionale, Roberto Ceccato. A fare gli onori di casa il sindaco di Fierozzo, Diego Moltrer. I lavori della sessione di metà anno della Conferenza, solitamente dedicata a verificare lo stato di attuazione dei progetti in corso, sono stati occupati da due temi di grande importanza, che danno la misura del livello positivo raggiunto dalla tutela delle minoranze linguistiche storiche in Trentino: la stesura del Testo Unico delle norme provinciali a difesa e promozione delle minoranze linguistiche trentine e le implicazioni della recente riforma della scuola provinciale sulle nostre comunità di minoranza.
Per quanto riguarda il Testo Unico, il presidente Dellai ha confermato l’obiettivo di giungere entro quest’anno alla definizione di una legge nuova e più avanzata, che garantisca maggiormente l’intera collettività provinciale in ogni sua componente, circa le prospettive future delle comunità di minoranza. “Una legge che affermi e assicuri il rispetto dei diritti dei cittadini che appartengono alle comunità di minoranza linguistica e introduca quelle linee di politica linguistica atte a creare le condizioni ottimali per la loro sopravvivenza”. Ricordiamo che lo scorso anno, su proposta della Conferenza, la Giunta provinciale ha costituito un gruppo di lavoro ad hoc, coordinato da Gianfranco Postal, e composto dall’assessore regionale Luigi Chiocchetti; da Fabio Chiocchetti e Gino Fontana per il gruppo linguistico ladino; da Patrizia Bocher e Bruno Groff per il gruppo linguistico mòcheno; da Annamaria Trenti e Luigi Nicolussi per il gruppo linguistico cimbro, oltrechè dal dirigente del Servizio Marco Viola e dal funzionario esperto Paola Gualtieri. Il Gruppo si avvale della consulenza del professor Carlo Casonato e dell’avvocato Beppe Detomas, e ha il compito di preparare i materiali e le proposte per una rivisitazione e riscrittura organica delle norme di tutela delle minoranze linguistiche locali. E’ stato Gianfranco Postal a tracciare le linee di quanto già fatto, sottolineando i caratteri di innovazione che il Testo contiene, introducendo modalità di tutela sempre più all’avanguardia e al passo con i tempi. Per quanto attiene l’insegnamento scolasticoRoberto Ceccato ha dato conto dell’attuazione della riforma del sistema educativo di istruzione e formazione approvata lo scorso anno, (la Legge Provinciale 5/2006) nelle parti che riguardano le minoranze e in particolare i mòcheni e i cimbri. Mentre il Servizio per la promozione delle minoranze linguistiche locali ha tracciato lo stato di attuazione dei progetti per il 2007. Tra gli interventi che si sono succeduti quello dell’assessore regionale alle minoranze, Luigi Chiocchetti, che ha evidenziato come “le minoranze stiano vivendo una stagione di particolare importanza grazie al varo di normative che ne rafforzano e ne ampliano i diritti e che, allo stesso tempo, richiedono da parte delle stesse minoranze, una precisa assunzione di responsabilità”. Chiocchetti ha fatto riferimento alla riforma istituzionale e a quella sulla scuola, varate recentemente in Trentino, chiedendo che il Testo unico delle norme sulla tutela e sulla promozione delle minoranze linguistiche tenga conto e si raccordi con quanto previsto da queste nuove normative.