Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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La minoranza mòchena

Koskrittn pet en krònz (Palai, 1993) - dal sito dell'Istituto Mòcheno

 

L'insediamento mòcheno interessa la sponda sinistra e parte della sponda destra della Valle del Fèrsina o Valle dei Mòcheni (Bersntol in lingua mòchena), una vallata chiusa di origine glaciale, la cui imboccatura si trova 3 km a nord di Pergine Valsugana, 15 km da Trento. La lingua mòchena è parlata nei comuni di Vlarotz/Fierozzo, Garait/Frassilongo e Palai en Bersntol/Palù del Fersina. La valle venne sfruttata fin dall’antichità per i suoi boschi, i pascoli e i ricchi giacimenti minerari. Sulla base dei documenti scritti e delle analisi dei linguisti, si è stabilito che il periodo d'insediamento dei mòcheni è iniziato nel XIII secolo, a seguito di una delle varie migrazioni di popolazioni bavaresi che, dall'Europa centrale, si spostarono verso le Alpi meridionali per proseguire l'opera di trasformazione dei boschi in campi e prati coltivabili. Tra il XII ed il XIV secolo, infatti, in vari centri del Veneto e del Trentino, nel territorio compreso fra i fiumi Adige e Brenta, avvenne il fenomeno del disboscamento e della colonizzazione ad opera di popolazioni tedesche. Nella valle, in un primo momento, si sarebbero stanziati degli agricoltori, chiamati roncatores (dissodatori di terre), la cui venuta fu favorita dall’alta gerarchia ecclesiastica trentina e dalla locale nobiltà feudale di stirpe bavarese.

 
logo comuni mòcheni


All’insediamento originario dei coloni-contadini si sovrappose, tra il XV e il XVI secolo, un’altra ondata migratoria, costituita da minatori e imprenditori di origine prevalentemente tedesca. Questi, chiamati cànopi ( knòppn in mòcheno, dal tedesco knappen, minatori), furono attirati nel luogo dalla scoperta di miniere d’argento, rame e ferro e consolidarono ulteriormente le radici del gruppo etnico. L'attività mineraria dei mòcheni raggiunse l'apice nel 1500–1600, proseguendo nei secoli successivi fino ad alcuni decenni fa, quando i costi dell'estrazione divennero eccessivi, a fronte di ricavi sempre più esigui. Nel XVIII secolo venne concessa ai mòcheni la licenza del commercio ambulante in tutto l’Impero Austro–Ungarico, attività che viene tuttora praticata da alcuni commercianti (i cosiddetti krumern). Questo contatto costante con il mondo germanico è una delle ragioni per cui la lingua mòchena si è mantenuta fino ad oggi, mentre gli altri insediamenti germanofoni del Trentino orientale, con l'esclusione dei cimbri di Luserna, si sono estinti. Il mòcheno/bersntolerisch, che ha le caratteristiche tipiche degli idiomi medio-alto bavaresi, fu segnalato fin dai tempi antichi come parlata "alemanna ossia tedesca" ed è stata sempre trasmessa oralmente. La codificazione è avvenuta nei primi anni del nostro secolo per iniziativa dell'Istituto culturale mòcheno, della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol e con il contributo fondamentale dello studioso dei dialetti bavaresi Anthony R. Rowley.

Secondo i dati del censimento 2021, la popolazione mòchena della Provincia di Trento è costituita da 1.397 abitanti.

L’ Istituto culturale mòcheno/Bernstoler Kulturinstitut è stato fondato con lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio etnografico e culturale della Valle dei Mòcheni/Bersntol, con particolare riguardo alle espressioni linguistiche. Nella sua sede di Palù del Fersina/Palai en Bersntol ospita, oltre a mostre temporanee, un'esposizione permanente sulla storia, le tradizioni, la lingua e la cultura materiale e ambientale della comunità mòchena, punto di partenza ideale per la visita delle sezioni museali distaccate sul territorio.


Visita il canale youtube dell'Istituto culturale mòcheno!

 
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