Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Protezione delle minoranze nazionali

Il Consiglio d'Europa ha pubblicato il quarto rapporto sulla situazione in Italia dei diritti linguistici delle persone appartenenti a minoranze nazionali

Il Comitato consultivo della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze linguistiche nazionali (Framework Convention for the Protection of National Minorities - FCNM), ha pubblicato il 12 luglio scorso, dopo aver atteso di ricevere le osservazioni del Governo italiano, il suo quarto rapporto sull'Italia: nel documento si legge che la sopravvivenza a lungo termine di molte minoranze linguistiche storiche italiane, tra cui quella sarda, risulta a rischio. A mettere in pericolo queste minoranze è soprattutto la mancanza di fondi, i cui importi, diminuiti negli anni, "sono largamente insufficienti anche per fare fronte alle aspettative più basiche", osserva il comitato.
Nel rapporto il Comitato denuncia inoltre la mancanza di progressi nella protezione delle comunità di Rom, Sinti e Camminanti, per cui domanda interventi urgenti. L'organismo del Consiglio d'Europa riconosce tuttavia che in Italia vi sono minoranze linguistiche molto più protette, anche grazie a specifiche leggi regionali. Queste minoranze sono quelle numericamente più grandi, la slovena in Friuli Venezia Giulia, quella francese in Valle D'Aosta, e quella di lingua tedesca nel Trentino Alto Adige/Südtirol.



La Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, stipulata a Strasburgo il 1° febbraio 1995, è stata ratificata dall’Italia con legge n. 302 del 28 agosto 1997 ed è entrata in vigore il 1° marzo 1998. L’applicazione della Convenzione viene sottoposta alla verifica periodica da parte del Consiglio d’Europa mediante il Comitato consultivo di esperti appositamente istituito.