Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Minoranze nazionali in Ungheria

Il Consiglio d'Europa ha pubblicato il settimo rapporto sulla situazione in Ungheria dei diritti linguistici e la tutela delle comunità e persone appartenenti a minoranze nazionali

La Carta europea delle lingue regionali o minoritarie è entrata in vigore in Ungheria il 1 ° marzo 1998 e si applica alle seguenti lingue: armeno, boyash, bulgaro, croato, tedesco, greco, polacco, romani, rumeno, ruteno, serbo, slovacco, sloveno e ucraino.
Nel settimo rapporto sull'Ungheria, il Comitato di esperti della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie del Consiglio d'Europa ha potuto constatare quanto la partecipazione e la rappresentanza delle minoranze nazionali in Ungheria sia esemplare, anche nel Parlamento ungherese, e la protezione e la promozione delle loro lingue minoritarie possa godere di un elevato livello di sostegno politico. Tuttavia, il Comitato di esperti ha sottolineato anche la necessità di sviluppare strategie a lungo termine per la promozione di ciascuna lingua minoritaria e di estenderne ulteriormente l'uso quale mezzo di insegnamento.
Mentre la tendenza verso un insegnamento che sia più largamente bilingue continua, rimane la necessità di estendere ulteriormente l'uso veicolare di croato, tedesco, rumeno, serbo, slovacco e sloveno nell’insegnamento, poiché ciò corrisponde meglio ai desideri dei parlanti. Ciò implica che più insegnanti dovrebbero essere formati per insegnare materie in queste lingue.
Boyash e romani sono attualmente insegnati solo come materiedi studio. Le autorità ungheresi ritengono importante migliorare e rafforzare l'offerta educativa di entrambe le lingue a tutti i livelli di istruzione.
Non vi è quasi alcun uso delle lingue minoritarie nei settori giudiziario e amministrativo. Dovrebbero essere adottate delle misure per incoraggiare i parlanti delle lingue minoritarie a utilizzarle nei loro rapporti con le istituzioni.
Tutte le lingue protette dalla Carta sono utilizzate nei media radiotelevisivi. Però per boyash, croato, tedesco, romani, rumeno, serbo, slovacco e sloveno, la durata dei programmi televisivi dovrebbe essere considerevolmente estesa. Inoltre, dovrebbe essere sviluppato un programma completo di formazione per giornalisti che coinvolga tutte le lingue minoritarie.
Questo settimo rapporto valutativo del Comitato di esperti si basa sulla situazione politica e giuridica vigente al momento della visita in loco del Comitato stesso in Ungheria nell'ottobre 2018.
(2 luglio 2019)