Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Lingue minoritarie e spazi inclusivi

Come vengono tenute in considerazione le lingue minori negli spazi sociali ritenuti inclusivi? Si affronterà questo tema nel maggio 2020 a Parigi: "call for abstract" fino al 1° dicembre

Una società inclusiva non può essere pensata esclusivamente partendo da una riflessione centrata sull’accesso fisico dei suoi membri agli spazi collettivi di vita, di lavoro, di tempo libero e di patrimonio culturale comune.
Oltre all’apertura alle differenze e alle misure adottate per prevenire la discriminazione, che determinano l'accessibilità come componente dei diritti umani, si pone la questione concreta del ruolo svolto dai sistemi linguistici come vie di accesso all'appropriazione della conoscenza.
Le lingue, in quanto strumento di comunicazione inter-individuale e tra gruppi, sono un vero e proprio "micelio" che garantisce la coesione tra gli individui, ma anche la crescita collettiva e individuale.

Dagli anni '80, la diversità linguistica è considerata dall'UNESCO come una componente essenziale della diversità culturale dell'umanità.
A questo proposito, viene sottolineata l'importanza di attribuire un "ruolo significativo alle lingue minoritarie, in base alle esigenze della vita contemporanea, sia a livello locale che nazionale e internazionale". 
Una quarantina d’anni dopo, è importante chiedersi come la promozione di questa diversità, sostenuta in particolare dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità e dalla Dichiarazione sui diritti delle popolazioni indigene delle Nazioni Unite, sia compatibile e coerente con la progettazione e l'implementazione di una società inclusiva.
In questo contesto l'osservazione dei media linguistici, attraverso i quali i contenuti d’informazione e conoscenza vengono priorizzati e veicolati negli spazi sociali, così come l'analisi delle questioni istituzionali e identitarie inerenti quest’organizzazione, permettono di avviare il dialogo tra le esigenze linguistiche delle popolazioni indigene, dei parlanti di lingue regionali e delle persone con disabilità, al fine di identificare gli ostacoli alla creazione di una società inclusiva e di attivare punti di sostegno spesso sottovalutati.
Questa prospettiva ci invita a considerare i contributi e i limiti delle lingue, qualunque sia la loro forma parlata, gestuale o scritta, nella realizzazione di un ideale di inclusione sociale.

L’obiettivo della conferenza internazionale “Minority languages spoken or signed and inclusive spaces” (Lingue minoritarie parlate o nel linguaggio dei segni e spazi inclusivi) che si svolgerà a Parigi dal 25 al 27 maggio 2020, è di mettere in discussione il modo in cui gli spazi sociali considerati inclusivi (scuola, università, centri culturali, servizi pubblici, ecc.) tengono in considerazione o meno le lingue minoritarie; ha lo scopo di promuovere  e  discutere iniziative originali e innovative nelle loro dimensioni psicologiche, sociali, glottopolitiche, antropologiche, linguistiche, pedagogiche, didattiche e digitali.
Le riflessioni si concentreranno sui potenziali strumenti di leva finanziaria, ma anche sugli ostacoli rappresentati da forze interne ed esterne di varia natura (socioeconomica, politica, digitale ...) esercitate su queste lingue minoritarie; analizzeranno inoltre l'impatto sui loro parlanti all'interno di questi spazi.

I ricercatori sono invitati a sviluppare i propri contributi attorno a una delle due principali aree tematiche:

Argomento 1: Prasseologia: intervento sociale, lavoro, salute, istruzione, …
- Trasmissione e conservazione del patrimonio linguistico delle lingue minoritarie (parlate o nel linguaggio dei segni);
- Translangaging (fare vivere le competenze linguistiche di tutti);
- Intelligenza artificiale al servizio delle lingue minoritarie (parlate o nel linguaggio dei segni);
- Diversità linguistica che includa le lingue minoritarie (parlate o nel linguaggio dei segni): testimonianze e pratiche;
- Approcci, materiali e strumenti a servizio delle lingue minoritarie (parlate o nel linguaggio dei segni).

Argomento 2: Paradigmi, analisi di rappresentazioni e discorsi professionali, istituzionali o mediatici.
- Lingue minoritarie (parlate o nel linguaggio dei segni): conflittualità dei paradigmi;
- Analisi e genealogia del dibattito sulle lingue minoritarie (parlate o nel linguaggio dei segni);
- Diritto linguistico e politiche per le lingue minoritarie (parlate o nel linguaggio dei segni).

Gli argomenti individuati non sono esaustivi e qualsiasi proposta di presentazione multidisciplinare sarà bene accetta. Gli abstract dovranno essere inoltrati online entro il 1 ° dicembre 2019.