Il Governo messicano sostiene la produzione di una serie di cortometraggi che mirano a preservare le minoranze linguistiche attraverso la narrazione animata dei loro miti, di storie, leggende e poesie
Facendo proprio il motto "Nessuno può amare ciò che non conosce", il Governo messicano attraverso il fondo Nazionale per la Cultura e le Arti (FONCA), Channel Once, l'Istituto Nazionale di Lingue Indigene (INALI) e la Commissione per i Diritti Indigeni (CDI), hanno deciso di sostenere il progetto "Sessantotto voci - Sessantotto cuori", ideato da Gabriela Badillo e dalla casa di produzione HOLA COMBO, che ci presenta una serie di storie animate, narrate in diverse lingue indigene messicane per promuovere il senso di appartenenza, il rispetto e l'uso delle lingue indigene messicane.
In Messico si parlano 364 varianti linguistiche, classificate in 68 gruppi e purtroppo almeno la metà di queste si trova in pericolo di estinzione accelerata: quando una lingua muore, scompare con lei una visione unica della vita e del mondo.
Per questo, attraverso la visione di sette autori e sette illustratori messicani, sono state create 23 capsule animate che narrano storie, poesie e leggende basate sulla cosmogonia indigena, coprendo argomenti diversi come: l'origine della vita sulla terra, la morte, la nascita del sole e luna, la creazione dell'arcobaleno e persino l'origine della gelosia.
Si tratta di testi che si basano sulla cultura popolare, antiche tradizioni e storie che vengono trasmesse di generazione in generazione oralmente nelle comunità indigene messicane. Queste storie ancestrali sono raccontate nella loro lingua indigena originale, sottotitolate in spagnolo e con testi in inglese, cercando così di diffondere e promuovere la conservazione delle diverse visioni del mondo indigene del Messico, ma anche il rispetto verso queste comunità e culture minoritarie al fine di contenere atti di discriminazione. (Fonte: Ambasciata messicana nel Regno Unito)