Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Minoranze linguistiche in Cina

Degli Uiguri, una delle minoranze etnolinguistiche più attive nella Repubblica Popolare Cinese, e dei loro diritti legati alla lingua madre si parla il 21 febbraio a Parigi


Il "World Uyghur Congress (WUC)", l'organizzazione internazionale con sede a Monaco di Baviera che promuove i diritti del popolo uiguro sia in patria che all'estero, organizza il 21 febbraio a Parigi, in occasione della 15ma Giornata Internazionale della Lingua Madre, una conferenza sul tema "Uyghur Mother Tongue Rights in China - Perspectives, Challenges and Policy" (Diritti della lingua madre uigura in Cina: prospettive, sfide, politiche).
L'iniziativa, dedicata ai diritti linguistici della minoranza uigura, è stata organizzata in collaborazione con l'Unrepresented Nations and Peoples Organization (UNPO-Organizzazione delle nazioni e dei popoli non rappresentati), dell'International PEN Uyghur Centre e del PEN French Centre, due dei 145 centri culturali disseminati in tutto il globo che promuovono la libertà di espressione, di pensiero e di informazione per tutti.
Gli Uiguri sono un'etnia turcofona e minoranza islamica che vive nel nord-ovest della Cina, soprattutto nella regione autonoma dello Xinjiang. Si tratta di uno dei 56 gruppi etnici ufficialmente riconosciuti in Cina, ed è proprio della situazione della loro lingua all'interno della Repubblica Popolare Cinese che discuteranno gli esperti invitati all'incontro di Parigi.


Quando:
Venerdì 21 febbraio 2014
dalle 9:30 alle 13:30

Dove:
Centre de Conférences Capital 8
32 rue Monceau - 75008 PARIS
Tel: +33 (0)1 42 89 07 59

Per informazioni:
Sede Centrale del "World Uyghur Congress"
Monaco di Baviera (Germania)
Tel. +49 (0)89 5432 1999
E-mail: contact@uyghurcongress.org
Sito web: www.uyghurcongress.org

 



Chi sono gli Uiguri ?

Solo pochi anni fa, sentire notizie sulla provincia dello Xinjiang (nota anche come Turkestan orientale) era molto raro e solo pochi al di fuori della regione conoscevano il principale gruppo etnico che vi risiede, quello degli Uiguri.
Questo è uno dei motivi per cui la Cina è stata in grado di perpeturare in questa regione alcune delle sue politiche etniche più aspre. L'informazione si sta comunque diffondendo all'estero, soprattutto grazie agli Uiguri in esilio che sono diventati la voce del loro popolo attraverso ONG e media internazionali, e che in questo modo mantengono alta l'attenzione degli osservatori internazionali e la pressione sulle autorità cinesi, per spingerle a rispettare i diritti fondamentali delle minoranze.
Gli Uiguri sono un popolo turco che pratica una forma moderata dell'Islam sunnita e parla "uiguri", un linguaggio più vicino all'uzbeko che al turco. Le restrizioni governative rendono impossibile una verifica di quanti Uiguri vivano oggi in Cina: i dati ufficiali parlano di 8 milioni di persone, ma gli accademici che hanno analizzato il censimento stimano che la cifra sia di circa 15 milioni.
Gli Uiguri vivono una situazione di forte emarginazione economica, politica e culturale; nonostante il governo cinese promuova una politica, quanto meno formale, di protezione culturale nei loro confronti, le autorità regionali hanno pubblicamente dichiarato che sperano di "sostituire" la lingua uigura entro un secolo. Ai ragazzi d'età inferiore ai 18 anni è vietato praticare la religione islamica e tutte le moschee sono controllate dallo Stato. Non esistono dei media indipendenti che possano sostenere la causa di questo popolo e l'accesso allo Xinjiang per i giornalisti internazionali è limitato. Tutta la letteratura e la ricerca accademica sulla storia, la cultura e la lingua degli Uiguri sono poi pesantemente censurate.