Mercoledì 5 maggio inaugurazione a Moena dell'Aisciuda Ladina 2010
Si è svolta, con l’introduzione di Silvano Ploner presidente dell’Unions Ladins de Fascia, e gli interventi di Riccardo Franceschetti, presidente dell’Azienda per il turismo della Val di Fassa e sindaco di Moena, Leonardo Bernard presidente del Comprensorio Ladino di Fassa, Tone Pollam presidente dell’Istituto culturale ladino, Mirella Florian Sorastant della Scola Ladina di Fassa, Guglielmo Lasagna presidente dei giovani albergatori e Sabrina Rasom responsabile delle politiche linguistiche del Comprensorio, la presentazione della seconda edizione dell’Aisciuda Ladina - la Primavera Ladina-.
L’Aisciuda ladina di quest’anno intende proporre, quale argomento centrale, l’identità ladina nel contesto economico, puntando decisamene sull’identificazione e la valorizzazione di quel valore aggiunto che la cultura può offrire ben al di là degli aspetti economici che, sempre più in un’ epoca caratterizzata dalla globalizzazione, rischiano di togliere il carattere forte di ogni identità culturale territoriale.
Se non si vuole che le stagioni si riducano a bassa, alta e altissima stagione, prendendo a prestito termini e suddivisione temporale suggeriti dai ritmi economici, con uno sfruttamento ingiustificato e assolutamente privo di rispetto dei territorio, nel solco dei ricordi e di come era la Val di Fassa, i suoi valori la sua gente, bisogna tornare a coltivare e con sempre più partecipazione e consapevolezza l’identità dei suoi abitanti, attraverso la riappropiazione della cultura, del “lengaz”, la certezza che l’essere ladini passa inevitabilmente attraverso la conoscenza delle proprie radici e l’orgoglio della propria lingua e della propria cultura.
Essere ladini, dalle parole tra gli altri di Tone Pollam e Guglielmo Lasagna, significa essere consapevoli che, l’economia deve essere strumento di valorizzazione dell’identità e non solo mezzo per produrre benessere, chiave di volta per certificare, testimoniare e proporre l’appartenenza al mondo ladino. Ecco così la cura della segnaletica, la proposta dei prodotti in ladino, l’adozione di menù, la realizzazione di insegne in lingua ladina, per identificare l’essenza del territorio accanto a iniziative di carattere culturale e identitario che permettano all’ospite di sentire e avvertire l’atmosfera peculiare e unica di questo territorio.
E’ stata presentata l’iniziativa “Ciocoladin”, ideato dalla Pasticceria Reinhard di Vigo di Fassa con il coinvolgimento del Comprensorio ladino di Fassa e l’Associazione albergatori fassani. Creati in due gradevoli e delicatissimi gusti, al latte con nocciole e fondente con grappa, questi cioccolatini a chilometro zero, realizzati confezionati e venduti in Val di Fassa sono “completamente” ladini e potranno essere offerti ai loro ospiti dagli alberghi aderenti all’iniziativa Ladinhotel. All’interno della confezione propongono i pensieri e la saggezza dei proverbi ladini. Un modo per far conoscere la cultura ladina agli ospiti che quotidianamente entrano in Val di Fassa, perché le Dolomiti, come sottolineato ancora, non sono mai state confine ma cerniera e luogo di incontro tra popolazioni.
Il progetto “Ladin e economìa”
di Sabrina Rasom
Il progetto “Ladin e economìa” è un’iniziativa del Comprensorio ladino e fa parte del Piano di politica linguistica per l’anno 2010. Secondo i dettami della nuova L.P. di politica linguistica, la n 6 del 2008, il Comprensorio, attraverso la Consulta ladina, organizza e coordina tutte le iniziative per la valorizzazione, la tutela e l’implementazione della lingua di minoranza all’interno della comunità di Fassa. La Consulta è composta dai rappresentanti di tutti i settori della società fassana: due rappresentanti del Comprensorio (il presidente e un funzionario esperto in politica linguistica) per il livello politico-amministrativo, un rappresentante dell’Union di ladins e uno delle associazioni per la parte popolare, la sorastant della Scuola ladina di Fassa per il livello didattico, un rappresentante dell’Istituto culturale ladino per il livello scientifico e culturale e un rappresentante dell’Azienda per il Turismo per il settore economico e turistico. Tre ulteriori membri possono essere nominati secondo la necessità perché la comunità di Fassa sia rappresentata in tutti i suoi aspetti.
Elemento centrale di queste iniziative di politica linguistica è la lingua come mezzo per valorizzare l’identità di un popolo. Una identità che è pienamente realizzata solo se sarà in grado di unire e bilanciare il livello culturale e linguistico di minoranza con il settore economico forte e fruttuoso che caratterizza il territorio fassano e che a volte sembra avere il sopravvento sul valore identitario di questa popolazione. Oggigiorno tuttavia non si può fare a meno di tenere in considerazione entrambi questi aspetti, economico e linguistico culturale, in modo che la popolazione di Fassa si senta davvero tutta rappresentata nell’ideale identitario dell’essere ladini. Il progetto “Ladin e economìa” nasce appunto da questa riflessione e è un progetto che comprende tutti i settori dell’economia di Fassa, come si può ben vedere dall’ultima tavola rotonda prevista nel programma dell’Aisciuda Ladina. Quest’anno tuttavia il settore economico con cui il Comprensorio, attraverso la sua Consulta, ha lavorato di più è quello alberghiero che è uno dei settori più importanti dell’economia turistica fassana. Da questo confronto è nato il progetto “Ladinhotel” di cui parlerà nel dettaglio il presidente dei giovani albergatori.
Ma cosa si può fare perché il livello identitario e economico possano davvero lavorare insieme?
Forse essere ladini, parlare ladino e usarlo nella vita quotidiana soprattutto in qualche settore dell’economìa, in particolare fra gli artigiani, non è difficile, soprattutto quando si lavora fra parlanti ladini: tuttavia questa “normalità” – come viene definita anche a livello scientifico in politica linguistica – diventa più forte e efficace nel confronto che la nostra lingua e la nostra identità hanno con realtà diverse e con lingue diverse. Si tratta in realtà di guardarsi allo specchio e di fare una riflessione metalinguistica sul valore aggiunto che ci offre il nostro essere comunità di minoranza. Essere orgogliosi della nostra lingua significa “appenderla” - afficher la langue come si usa dire con una terminologia più scientifica - mostrarla, usarla a tutti i livelli nella nostra comunità, anche a livello economico (un esempio in un altro settore è quello della toponomastica ladina). Alcune iniziative nel settore turistico e commerciale sono già state organizzate, sia a livello pubblico che privato: la pubblicità e le offerte del Fassacoop e le lettere di comunicazione a soci scritte in ladino in collaborazione con l’Ufficio servizi linguistici e culturali del Comprensorio, i nomi dei prodotti nelle vetrine dei negozi, l’uso del ladino in alcune iniziative dell’APT, i siti internet degli alberghi, i menu dei ristoranti, le insegne di qualche negozio come il panettiere, il macellaio e tanto altro. Dunque iniziative nate dalla sensibilità dei fassani che forse richiederebbero solamente di essere sistematizzate e diffuse.
L’obiettivo del progetto “Ladin e economìa” è proprio questo: usare e mostrare il ladino innanzitutto per noi stessi.
Il rischio potrebbe essere che l’uso del ladino e dell’identità ladina in generale possano diventare un elemento esclusivamente di marketing, soprattutto nel settore turistico. Tuttavia, nell’ambito delle riflessioni fatte finora, è emerso che la val di Fassa non ha sicuramente bisogno di attirare altri turisti, visto il grande afflusso nelle nostre zone. E si può aggiungere che se davvero fossimo in grado di proporre una politica linguistica che lavora sul territorio con tutti i settori dell’economia, sia quelli che agiscono all’interno della comunità che quelli che si rivolgono all’esterno, al turismo, una forte sensibilizzazione animata fra i fassani aiuterebbe a proporre agli ospiti un’identità più responsabile e matura.
La Consulta ladina del Comprensorio continuerà su questa strada nell’elaborazione dei programmi di politica linguistica, offrendo l’aiuto necessario a chi vorrà prendere parte a queste iniziative.
Speriamo che questa occasione di incontro proposta nelle tavole rotonde dell’Aisciuda ladina dia la possibilità al settore culturale-linguistico e al settore economico di attuare un confronto sano e diretto che diventi base forte, moderna e efficiente di una nuova identità ladina.
Ladinhotel
di Guglielmo Lasagna
Nascita Idea
Già nel 2006 in occasione del 60° anniversario di ASAT venne organizzato un concorso aperto alle scuole del Trentino con titolo “Il turismo un’idea mia”. Il turismo in Trentino vive momenti con grandi afflussi di gente in alta stagione e pari a zero fuori stagione e si voleva capire proprio dai disegni dei ragazzi come vivessero questo fenomeno.
In quell’occasione emersero proprio i lavori dei ragazzi della valle. (ricordo che questi disegni rimarranno esposti fino a sabato presso l’APT di Pozza). In quello che ha vinto il primo premio e che possiamo definire un’opera d’Arte, è raffigurata la nostra bandiera, sia fassana che ladina, un campanile, le maschere, la musica e gli abiti e costumi (guanc) fassani.
Questo ci ha fatto riflettere sul fatto che i ragazzi avevano già capito che il futuro per il nostro turismo era quello della valorizzazione della nostra cultura e delle nostre tradizioni, che non sono solamente folkloristiche e mero spettacolo per i turisti, ma sono profonde e impresse dentro tutti noi.
Da lì i primi ragionamenti e come possiamo dire, le prime “chiacchere” sulla possibilità di sviluppo di un progetto che riuscisse a valorizzare la nostra cultura ed identità ladina anche in ambito economico e soprattutto nelle aziende alberghiere.
Sviluppo e nascita progetto
Con questi ragionamenti in testa con il direttivo GAT cominciammo a pensare di fare qualcosa per riuscire a valorizzare sempre più il territorio, i prodotti locali e, soprattutto noi qui in valle, la nostra cultura e identità “particolare”.
Così per quanto riguarda la valorizzazione del territorio organizzammo un’escursione in Val di Fiemme a “Malga Sedole” dove iniziammo a fare ragionamenti sull’opportunità, anzi direi sulla necessità di far vivere agli ospiti la località e quindi di non vendere solamente l’albergo ed i suoi servizi, ma di incentivare gli ospiti ad uscire ed innamorarsi delle spettacolari bellezze che ci circondano.
Ok, non sono ragionamenti nuovi e non abbiamo scoperto l’acqua calda. Già quasi tutti noi agiamo da tempo in questa direzione nelle nostre aziende, ma era un primo passo per creare coscienza all’interno del gruppo della necessità di fare un passo avanti.
Per il discorso sui prodotti locali organizzammo l’autunno scorso l’assemblea Provinciale alle cantine Toblino invitammo i responsabili di Palazzo Roccabruna, che è la “Casa dei prodotti del Trentino” ed anche lì la conferma che è utile, anzi obbligatorio utilizzare sempre più i nostri prodotti locali.
Arriviamo a noi. L’autunno scorso abbiamo voluto parlare di cultura e identità ladina e di come avremmo potuto valorizzarla all’interno delle nostre attività. Cerchiamo di capirci bene: “VALORIZZARE” e non “SFRUTTARE”.
Abbiamo organizzato l’assemblea dei GAT sezione Val di Fassa al Museo Ladin, invitato a parlare Fabio Chiocchetti direttore del ICL, Sabrina del Ufizie Servijies linguistics e Culturei e aperto il dibattito a tutti.
È in quell’occasione che abbiamo cominciato a capire che non è utile od opportuno valorizzare la nostra identità e la nostra lingua all’interno delle nostre aziende, ma è necessario ed OBBLIGATORIO.
È L’ESPRESSIONE DI CHI SIAMO!
Essere consapevoli delle proprie radici crea un rapporto di rispetto da parte di chiunque, siano ospiti, fornitori, amici o parenti da fuori, non solo nei nostri confronti di albergatori, ma crea rispetto nei confronti di tutta la nostra comunità.
Divulgazione progetto e creazione gruppo di lavoro
Anche in questo caso già alcuni albergatori, più sensibili, hanno attivato qualche iniziativa all’interno della propria struttura: vedo già alcuni siti che hanno la loro traduzione in ladin o almeno qualche frase, alcuni sulla porta d’ingresso hanno un saluto in ladin, altri presentano il menù, quindi i piatti in più lingue ed anche in ladin, altri ancora lasciano sul tavolo delle colazioni la frase del giorno in ladin con le traduzioni nelle varie lingue ecc…
Bene, il primo passo è stato fatto, oggi bisogna cominciare la fase 2, dalle chiacchiere bisogna passare ai fatti.
Linda Debertol si è assunta l’impegno di fare da responsabile del progetto e del gruppo di lavoro in questo primo momento di costituzione. (Oggi non è qui perché è impegnata nell’organizzazione del proprio matrimonio del 22 maggio). Ha già avuto esperienza dalla partecipazione alla nascita del Dolomiti Walking Hotel e quindi ci potrà essere di grande aiuto. Ha creduto dall’inizio nel LadinHotel ed è pronta (ok, dopo il matrimonio ed eventuale viaggio di nozze) a dedicarsi al progetto.
Sviluppi futuri
Quali gli sviluppi futuri? A questa domanda non possiamo oggi dare una risposta certa. Saranno coloro che crederanno nel progetto e parteciperanno al gruppo di lavoro a decidere quale la strada migliore da percorrere.
LadinHotel diventerà un club di prodotto? Oppure un associazione? Oppure un sito dove si condividono iniziative ed esperienze? Io a dire la verità spero che diventi un po’ tutte queste cose…
Invito a partecipare.
In questo momento posso solo invitare, chiunque fosse interessato a partecipare, a lasciare il proprio nome, la mail direttamente a me o a Linda Debertol oppure scrivere a info@hotel-astoria.net con oggetto LadinHotel. È importantissimo che in questo momento ci iscriviamo in più possibile, chi più motivato vuole partecipare ai lavori scriva una mail e ce lo dica, chi ha già attivato le iniziative che elencavo prima, ci scriva una mail, ci racconti quello che fa e le sue impressioni e di come risponde la gente. È importante che ci scrivano anche quelli che vogliono solo avere informazioni o ricevere una news letter che riassuma queste cose ed è importante che ci scriva anche chi vuole solo darci consigli o suggerimenti su iniziative che potremmo mettere in essere…
Messaggio finale
Vorrei concludere il mio intervento con una breve riflessione personale.Noi potremo impegnarci per migliorare i nostri alberghi, per aumentare i nostri servizi con piscine più grandi, wellness più belli ed altre attrezzature, ma queste sono cose ripetibili e che si trovano in ogni parte del mondo. Magari anche più grandi e più belle delle nostre.
In questo periodo storico di globalizzazione dell’economia si tende alla standardizzazione dei prodotti e dei servizi. L’unica cosa che nessuno potrà mai ripetere o copiare, a parte le nostre bellissime montagne, è la nostra cultura e la nostra identità.
SIAMO UNA POPOLAZIONE DI MINORANZA E NE SIAMO ORGOGLIOSI !
Ma dobbiamo riuscire a trasmetterlo . È questo ci differenzia da tutte le altre località turistiche ed è questa è la strada che dobbiamo percorrere per emergere da vincenti nella sfida del turismo in un mercato globale.