Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Dialoghi con le minoranze

I progetti per la tutela e la promozione delle comunità cimbra, ladina e mòchena sono stati al centro del primo appuntamento 2023 del ciclo di eventi dedicati ai temi della diversità linguistica e culturale

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, porta il suo saluto ai partecipanti all'evento del 20 aprile 2023
Trento, Palazzo della Provincia: il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, porta il suo saluto ai partecipanti all'evento del 20 aprile 2023


E' stato un momento partecipato e molto apprezzato non solo dagli "addetti ai lavori" l'appuntamento con i "Dialoghi con le Minoranze" che si è tenuto giovedì 20 aprile nella Sala Belli del palazzo della Provincia di Trento.

I rappresentanti degli Istituti culturali, delle scuole e degli enti locali dei territori ladini, mòcheni e cimbri hanno presentato i progetti da loro realizzati nel 2022 grazie al sostegno dall’amministrazione provinciale nell’ambito della sua attività di tutela e promozione delle comunità linguistiche storiche del Trentino.

Ed è stato davvero interessante ascoltare il racconto di chi quotidianamente si impegna con passione e dedizione, pur dovendo affrontare diverse difficoltà, nel delicato e prezioso lavoro di salvaguardia di lingue così piccole nei numeri da rischiare di scomparire, ma così preziose nel computo della diversità linguistica e culturale del nostro Paese e dell'intero pianeta.

Cerchiamo di riassumere, senza pretendere di essere totalmente esaustivi, i contenuti di quanto esposto dai relatori partecipanti all'evento "Cimbro, Ladino e Mòcheno: tre lingue da salvare. I progetti per la tutela e la promozione delle comunità linguistiche storiche del Trentino”.

Evelyn Bortolotti dei Servizi linguistici e culturali del Comun general de Fascia ha presentato le attività finanziate nell’ambito del Piano organico di politica linguistica e culturale di questo importante ente di rilevanza costituzionale che, oltre ad adoperarsi per garantire il bilinguismo amministrativo in tutti i Comuni della valle, cura un’attività editoriale multilingue su tematiche di interesse territoriale, organizza una rassegna teatrale biennale in lingua madre e l’evento identitario più importante per la comunità fassana, l’ Aisciuda Ladina che si tiene ogni primavera nella prima settimana di maggio. Il Comun general de Fascia garantisce inoltre ai suoi cittadini l’accesso a un’informazione sia scritta che radiofonica e televisiva in lingua ladina e, sempre nell’ottica di una valorizzazione identitaria, sostiene l’attività ordinaria e progettuale delle associazioni culturali locali che si adoperano per mantenere vive le antiche usanze come il Carnevale fassano e le sue maschere, la musica, le danze, gli abiti tradizionali, ma allo stesso tempo si aprono al confronto con altre minoranze linguistiche trentine attraverso il mondo giovanile.

Il dirigente Sorastant della Scuola Ladina di Fassa, Federico Corradini,  ricorda come questa realtà sia impegnata non solo nell’insegnamento della lingua e della cultura ladina alle nuove generazioni che vengono accompagnate dalla Scuola per l’Infanzia fino alle soglie degli studi universitari, ma anche nell’alfabetizzazione degli adulti, siano essi ladinofoni che provenienti da altre regioni italiane, per permettere loro di affinare le competenze linguistiche necessarie al superamento dell’esame di accertamento della lingua ladina, ottenendo quel “patentino” linguistico che apre le porte a impieghi in ambito pubblico, soprattutto nella scuola, limitatamente al territorio della Valle di Fassa. Il prof. Corradini, oltre a sottolineare alcune criticità dei corsi per adulti legate a mancanza di continuità didattica e metodologica, lancia anche un segnale di grande speranza per il futuro del ladino evidenziando una forte controtendenza tra i giovani, che riscoprono un senso di appartenenza attraverso la propria lingua madre.

La responsabile dell’area didattica del Museo Ladino di Fassa, Martina Chiocchetti, ci introduce a un progetto di implementazione dell’offerta didattica museale che si prefigge, in linea con gli obiettivi dell’Istituto culturale Ladino “Majon di Fascegn”, di avvicinare alla “casa dei fassani” l’intera comunità ladina, ma soprattutto i giovani. E allora porte aperte a Dj set ospitati dentro al museo, a spettacoli di giocoleria circense e giochi di abilità e squadra come l’ “Escape room”, ma anche a percorsi di realtà virtuale adatti ai più piccoli per un tuffo nella preistoria, a laboratori che riscoprono antiche tradizioni per le festività pasquali o riportano alle produzioni alimentari e ai cibi di un tempo e a escursioni sul territorio alla riscoperta di antiche arti e mestieri.

L’attività progettuale presentata dal direttore dell’Istituto culturale mòcheno Mauro Buffa è incentrata sulla salvaguardia della lingua attraverso la sua trasmissione transgenerazionale e si rivolge pertanto ai piccoli iscritti della Scuola per l’infanzia di Fierozzo che per 4 ore al giorno hanno a disposizione una giovane figura femminile che parla con loro esclusivamente in mòcheno e ai bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni che si ritrovano d’estate per delle attività ludiche e formative organizzate sul territorio: una sorta di colonia estiva che organizza giochi ma anche visite ad artigiani del posto e laboratori didattici.

Anche l’attività dell’Istituto Comprensivo Pergine 1 attraverso il plesso scolastico di Fierozzo è incentrata sulla valorizzazione della lingua e della cultura mòchena, soprattutto nei confronti dei bambini della scuola primaria e dei ragazzi delle medie. I progetti di riscoperta delle antiche attività economiche locali, come il processo di lavorazione della lana o il commercio in terre lontane degli ambulanti mòcheni, i famosi “Krumer”, ma anche le tradizioni culinarie, la storia e l’origine della lingua, sono al centro dell’attività presentata dalla dirigente dell’Istituto Daniela Fruet e dalla maestra Cristiana Ploner, responsabile del cosiddetto “Polo mòcheno”, dove si tengono anche annualmente dei corsi di alfabetizzazione per quegli adulti che desiderano avvicinarsi alla lingua mòchena o che già la parlano ma vorrebbero perfezionare le proprie competenze di scrittura e comprensione.

Nato circa trent’anni fa, l’Istituto Cimbro è il cuore pulsante della piccola comunità di Luserna che dieci anni fa, raggiungendo il più basso livello demografico della sua storia, ha affrontato il drammatico calo di natalità istituendo un progetto educativo per infanti e bambini dai tre mesi ai sei anni, garantendo in questo modo la sopravvivenza della piccola comunità e della lingua cimbra, di cui tutti i bambini hanno raggiunto una competenza passiva. A relazionare è Fiorenzo Nicolussi Castellan, storico collaboratore culturale dell’Istituto, che presenta anche il resto dell’attività rivolta alle nuove generazioni, come i video di cartoni animati, le leggende narrate e i laboratori in stile “art attack” che durante il lock down sono stati sistematicamente inviati alle famiglie con figli, o come il nuovo diario scolastico per bambini delle elementari e di prima media che vi possono trovare ben 220 termini in lingua cimbra di uso quotidiano. Ma la novità più importante e di vero spessore è la realizzazione di un corso di formazione a distanza (FAD) che facilita l’autoformazione degli adulti di ogni dove, anche perché, è giusto ricordarlo, la maggior parte dei cimbri sono figli della diaspora e vivono altrove: per loro la lingua è il vincolo più vero e tangibile di collegamento con la terra dei padri.

Una peculiarità che contraddistingue l’Istituto Comprensivo Folgaria Lavarone e Luserna rispetto ad altri del Trentino, eccezion fatta per la Scuola Ladina di fassa, e che invece lo avvicina alla situazione del resto d’Italia, è quella di avere al suo interno, oltre a scuole primarie e secondarie di primo grado, ben quattro scuole dell’Infanzia. 
Questa realtà ci viene presentata dalla Dirigente scolastica Roberta Bisoffi, che sottolinea come la chiusura della scuola a Luserna, inglobata nel 2006 dal plesso di Lavarone, abbia portato una serie di criticità a livello di organico docenti poiché la scuola non si trova più in un comune di minoranza.
Nella scuola primaria di Lavarone Luserna si porta avanti un progetto di cimbro curricolare con una docente di madrelingua e un progetto di 100 ore con un esperto di lingua cimbra che tocca anche la scuola secondaria e cerca di avvicinare i bambini alla storia e alla cultura locali, con interessanti riflessioni su cognomi e toponimi e comparazione di lessico tedesco e cimbro. Nell’ambito della valorizzazione della lingua, si organizzano uscite a Luserna per tutte le classi dell’Istituto e uscite formative per i docenti, oltre alla visita della scuola ladina di Vigo di Fassa con attività didattica in comune. I bambini hanno infine realizzato una cartina del territorio attraverso un articolato lavoro di ricerca sul campo in tutte le frazioni degli altipiani cimbri, cartina che risulta essere molto apprezzata anche dai turisti.

Coloro che desiderano rivedere l'incontro possono collegarsi al canale YouTube della Provincia autonoma di Trento, al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=I_gLn06kxI0

 


Per informazioni:
Servizio Minoranze linguistiche locali e Audit europeo
del Dipartimento Affari e relazioni istituzionali
Provincia autonoma di Trento
Tel. +39 0461 49 1417
E-mail: serv.minoranzeauditeuropeo@provincia.tn.it