Dal 23 settembre al 1° ottobre la gente della Val di Fassa è invitata a farsi fotografare per conservare attraverso la fotografia la memoria di oggi, in eredità per le generazioni di domani
L’autunno comincerà in modo davvero curioso per la Val di Fassa, con un’iniziativa che la "Majon di Fascegn", la casa dei ladini ovvero l'Istituto Culturale Ladino, propone in collaborazione col fotografo Davide Baldrati e il sostegno finanziario della Regione Trentino-Alto Adige.
Dal 23 settembre al primo ottobre, nelle piazze della Val di Fassa sarà una festa per chi avrà voglia di farsi fotografare, proprio come in quelle fotografie che ci si faceva fare un tempo su commissione, quegli appuntamenti che si aspettavano con entusiasmo, vestiti a festa, davanti alle imponenti montagne della valle, nella stube o in un luogo scelto appositamente per l’occasione; appuntamenti che avrebbero fermato il tempo in una fotografia oggi divenuta ricordo personale o sociale di gran valore.
“Carte de visite” è un progetto che si ispira alle fotografie di ritratto dell’Ottocento e dei primi Novecento e che ha inizio da una riflessione sul tema della memoria: “Oggi si scattano immagini in ogni momento con dispositivi digitali, soprattutto col telefonino. Molti di questi dispositivi in poco tempo non saranno più leggibili per la tecnologia che avanza, e quelle foto non saranno più visibili da chi le ha scattate. Invece, quando la fotografia viene stampata, sopravvive ai tempi e alle generazioni”, ricorda Davide Baldrati.
“Chiediamo alla comunità di Fassa di prendere parte a un censimento fotografico per aggiornare l’archivio dell’Istituto culturale ladino con immagini di oggi. La fotografia diventa un momento solenne e ufficiale di memoria collettiva per lasciare a chi verrà dopo di noi un ricordo di chi e di come siamo ora. La Majon di Fascegn ha il compito di conservare il passato, ma anche di lasciare testimonianza del presente, di un popolo ladino ancora vivo e vivace che, come allora, cambia adattandosi al tempo che passa”, dichiara la direttrice dell’ente Sabrina Rasom.
Le fotografie saranno realizzate esattamente come nel passato: col banco ottico, un’antica macchina fotografica di legno dove il fotografo si posiziona dietro ad un vetro coperto da un telo: in tal modo il tempo di preparazione e di scatto contribuiscono ad aumentare il valore dell’esperienza e l’unicità del momento anche per chi viene fotografato. Saranno realizzati due scatti su pellicola in bianco e nero che poi saranno stampati su carta fotografica 10x12 cm: una fotografia verrà donata alle persone che si sono fatte ritrarre e una sarà conservata nell’archivio dell’Istituto Culturale Ladino “Majon di Fascegn”.
Nei prossimi giorni sarà distribuito casa per casa un volantino con tutte le informazioni sul progetto e le date dei set fotografici allestiti in tutti i paesi della Val di Fassa fra la fine di settembre e i primi di ottobre. Sarà anche possibile contattare direttamente il fotografo per farsi fotografare su appuntamento.
Tutti - famiglie, gruppi, persone singole, classi di scuola, artigiani, albergatori, negozianti, donne, uomini, genitori, bambini, giovani, nonni, ladini e non che abitano in val di Fassa - sono invitati a farsi protagonisti di questa iniziativa originale e piacevole, accettando l’incarico di lasciare una testimonianza della società fassana di oggi.
Non perdete questa occasione!
Per ulteriori informazioni:
Davide Baldrati
E-mail: davidebaldrati@gmail.com