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I minatori della Val dei Mòcheni

Inaugurato a Palù del Fersina un centro mineralogico che farà da supporto all’attività della miniera, sede museale del Bersntoler Museum

Un nuovo tassello va ad aggiungersi all’offerta culturale della Valle dei Mòcheni/Bersntol con la recente inaugurazione del centro mineralogico “S Pèrgmandl haus” a Palù del Fersina/Palai en Bersntol.
Il centro si propone idealmente come supporto all’attività museale della miniera “Gruab va Hardimbl”, recuperata e resa visitabile da quasi vent’anni, che fa parte del circuito del Bersntoler Museum. La miniera è un importante sito che permette al visitatore di capire le condizioni di lavoro alle quali erano sottoposti i minatori, le tecniche di coltivazione della miniera e l’imponente lavoro che è stato effettuato nel corso dei secoli. La localizzazione della miniera ne rende però difficile l’accesso dalla fine dell’autunno a primavera inoltrata e per questo motivo si è pensato all’allestimento di un percorso tematico permanente sull’attività mineraria, di collezioni di minerali e di strumenti di lavoro. I visitatori potranno così intraprendere un percorso a ritroso nel tempo nel mondo di miniere e minatori e scoprire il ruolo economico, ma anche paesaggistico e culturale, che questo settore ha avuto per la valle.
Il centro potrà inoltre divenire il punto focale della didattica rivolta soprattutto al mondo della scuola.
Nei prossimi mesi, il centro sarà aperto ai visitatori ogni domenica pomeriggio.


Per informazioni:
Bersntoler Kulturinstitut / Istituto Culturale Mòcheno
Palù del Fersina/Palai en Bersntol (Trento)
Tel. + 39 0461 550073
E-mail: kultur@kib.it



Da sapere:
Nella zona del perginese, l’attività mineraria si sviluppò a partire dal Trecento in seguito all’esaurimento delle miniere argentifere del monte Calisio. Il periodo più fiorente si ebbe a cavallo del Cinquecento, per poi esaurirsi progressivamente nei secoli successivi. Anche se l’attività dei canopi ha raramente incrociato quella delle comunità locali, composte prevalentemente dai contadini stanziatisi in Valle in quei secoli, il loro lavoro ha lasciato una profonda traccia nell’immaginario collettivo con le sue storie e leggende. L’utilizzo del legname in miniera richiedeva inoltre un enorme consumo di quantità di legna e di legname e non infrequenti erano le liti tra i locali e gli imprenditori minerari circa il diritto di sfruttamento del bosco. Quasi sempre singolarmente poveri e sottoposti a condizioni lavorative durissime, i minatori costituirono però, in quanto gruppo, una delle corporazioni più potenti, sia per i privilegi di cui godevano, sia per la loro insostituibilità e per l’elevato senso della dignità professionale.

(Fonte: articolo di Lorenza Groff per il quotidiano L'Adige del 24 ottobre 2014)