Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Croati del Molise

Il 1° maggio ad Acquaviva Collecroce (CB) si rinsalda il legame della comunitŕ croata con la propria terra di orgine attraverso un singolare antico rito primaverile: la festa del Mája

Ogni anno ad Acquaviva Collecroce, Kruč in croato molisano, un piccolo paese di origine medioevale della provincia di Campobasso, storie, leggende, passato e presente della comunitŕ croata che lo abita, si mescolano e tornano a dar vita per un giorno ad una sentita tradizione popolare: la festa del Mája.
Si tratta di un antico rito pagano, una sorta di giorno del ringraziamento quale auspicio per un prospero raccolto dei frutti della terra.
Il tutto si svolge con la sfilata del Mája, un grosso telaio a forma di cono internamente vuoto dentro al quale si infila una persona, che viene ricoperto di foglie di quercia, spighe di grano, erbe, fiori e primizie varie e poi accompagnato tra le vie del paese da cantori, musici e danzatori, seguito da una folla di abitanti e turisti che continuano ad appendervi fiori e doni.
La festa del Mája costituisce un momento irrinunciabile nella vita degli Acquavivesi, un momento che segna il legame con le loro tradizioni, con la loro terra d'origine e la loro lingua, quella slava, che č rimasta ancora oggi intatta e che si puň ascoltare nelle piazze e nelle strade del paese.


Per informazioni:
Comune di Acquaviva Collecroce (CB)
Tel. +39 0875 970128
E-mail: collecroce@kruc.it


In evidenza:
La festa del Mája č il tema del documentario "May Festival" realizzato nel 2014 dal regista croato Davor Borić, che ha partecipato anche alla nona edizione di Eurorama, sezione cinematografica che nell'ambito del Film Festival di Trento propone il meglio dei festival etnografici europei.






Da sapere:

Acquaviva Collecroce, Montemitro e San Felice del Molise sono i tre Comuni della provincia di Campobasso dove ancora oggi si conservano la lingua, gli usi e i costumi della stirpe di origine croata.
L’idioma parlato da questa comunitŕ di minoranza linguistica č sostanzialmente l’antica lingua croata del tipo štňkavo-ěkavo, in uso nella Dalmazia centrale fra i fiumi Cettina e Narenta, nel retroterra croato ed in Erzegovina. Si tratterebbe di una lingua conservatasi per circa cinque secoli attraverso la sola tradizione orale, con una fisionomia in maggior parte “pratica”, perché parlata in prevalenza da contadini, utilizzata oggi soprattutto nei rapporti familiari e nelle relazioni interpersonali.