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Premio letterario Mario Rigoni Stern

Sabato 24 marzo a Riva del Garda, cerimonia di consegna del premio per la letteratura multilingue delle Alpi: con "Le avventure di numero primo" Paolini e Bettin si aggiudicano l'edizione 2018

Il Premio internazionale Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi, sarà consegnato sabato 24 marzo a Riva del Garda (Trento) presso il Palazzo dei Congressi.
Il programma prevede, dopo il saluto delle autorità, gli interventi di Francesco Jori e Francesco Vallerani, quindi la relazione della giuria e la premiazione del vincitore; nel corso della cerimonia si esibirà il Coro S. Isidoro.
La menzione della giuria va quest'anno a ben cinque volumi, tra le 54 opere presentate, che hanno saputo raccontare vari aspetti della montagna e delle Alpi: "Il paesaggio fragile" (Einaudi) di Antonella Tarpino, "Cent heures de solitude" (Paulsen - Guerin) di Gaëlle Cavalié, "Fiori sopra l'Inferno" (Longanesi) di Ilaria Tuti, "Per forza o per scelta. L'immigrazione straniera nelle Alpi e negli Appennini", di autori vari (Aracne) e "Ballata senza nome" di Massimo Bubola (Frassinelli).
Infine, la sezione "Guardiani dell'Arca" 2018, dedicato alla memoria di Osvaldo Dongilli, è stata vinta da Ulysse Borgeat con "La leggenda del Monte Bianco".


Quando:
Sabato 24 marzo 2018, alle ore 17.00

Dove:
Palazzo dei Congressi
Parco Lido 1 - 38066 Riva del Garda (TN)

Per informazioni:
E-mail: info@premiomariorigonistern.it
Web: www.premiomariorigonistern.it

 
 

I vincitori dell'edizione 2018:

Marco Paolini (1956), attore, autore e regista. Noto al grande pubblico per Il racconto del Vajont si distingue quale autore e interprete di narrazioni di forte impatto civile (I-TIGI racconto per Ustica, Parlamento chimico, Il Sergente, Bhopal 2 dicembre '84, U 238, Miserabili) e per la capacità di raccontare il cambiamento della società attraverso i dialetti e la poesia sviluppata con il ciclo dei Bestiari. Appassionato di mappe, di treni e di viaggio, traccia i suoi racconti con un'attenzione speciale al paesaggio, al suo mutarsi e alla storia (come nel Milione).

Gianfranco Bettin (1955), saggista e narratore, ha insegnato e lavorato a lungo nel campo della ricerca sociale. Collabora a diversi quotidiani e riviste. Ha pubblicato romanzi, tra i quali "Qualcosa che brucia" (Garzanti, 1981), "Sarajevo Maybe" (Feltrinelli, 1994), "Nemmeno il destino" (Feltrinelli, 1997) e alcuni saggi.