Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Minoranze linguistiche storiche di Calabria

Una proposta di legge regionale per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale arbëreshë, greco e occitano attraverso una dedicata programmazione radio-televisiva

Il 23 maggio scorso è stata presentata al Consiglio regionale calabro da parte di sei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, tra i quali il presidente del Consiglio regionale, una proposta di legge che andrebbe a modificare una norma del 2003 (la legge regionale n.15) laddove si parla di programmazione radio-televisiva nelle lingue di minoranza albanese, greca e occitana.
Nella modifica, che interesserebbe l'articolo 18 della normativa vigente, si dà innanzitutto una definizione precisa, che mancava, di minoranze linguistiche come "formazioni sociali, costituite da significative comunità, in cui sono aggregati individui accomunati da coesione linguistica e culturale, con corredo di valori storici e di tradizione differenziati rispetto a quelli propri dell’identità nazionale italiana".
Secondo la proposta normativa, la Regione Calabria "sostiene e incentiva l’utilizzo delle lingue arbëreshë, grecanica e occitana nel settore dei mass media (emittenza televisiva locale, Rai Calabria e altro)" e stipula delle convenzioni con la sede regionale della RAI e con le emittenti radiotelevisive locali, per la realizzazione di adeguati palinsesti, comprensivi di notiziari, programmi culturali, educativi e di intrattenimento nelle lingue di minoranza".
Ma la novità più importante riguarda il sostegno economico che la Regione sarebbe disposta a garantire alle emittenti radiotelevisive locali per stimolarle nella produzione e nell'emissione di programmi nelle lingue di minoranza presenti sul territorio calabrese.
Un altro passo significativo che emerge dal nuovo testo normativo rimanda alla volontà di considerare le minoranze linguistiche calabresi non solo come "mero patrimonio dialettologico, glottologico, astrattamente tutelato ma come risorse, anche economiche, fondamentali, e perciò da conoscere, salvaguardare e accrescere per rafforzarne la consapevolezza e il senso di appartenenza alle comunità locali”.