Grazie alla collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, il progetto “Gli Italiani dell’Altrove” sbarca a Göteborg: sarà presente anche una collaboratrice dell'Istituto Culturale Mòcheno
La fiera del libro di Göteborg è uno dei prestigiosi appuntamenti culturali della Scandinavia, sicuramente la più importante manifestazione letteraria della regione. L’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, in collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Svezia, ICE-Italian Trade Agency ed ENIT-Italian Tourist Office, partecipa ai quattro giorni dedicati alla letteratura in cui autori, traduttori e giornalisti italiani e svedesi saranno i protagonisti di seminari e conferenze, realizzati in collaborazione con alcune delle principali case editrici italiane (Einaudi, Iperborea, NN Editore, Rizzoli) e svedesi (Contempo, Forum bokförlag, Natur och Kultur, Norstedt, Palaver Press, Bokförlaget Polari).
Nello stand “Arcipelago Italia” arriverà il 29 settembre anche la presentazione de “Gli Italiani dell’Altrove”.
Il progetto parte dalle dodici Minoranze Linguistiche Storiche, riconosciute dalla legge 482 del 1999, comunità alloglotte, variamente distribuite sul territorio nazionale, il cui patrimonio culturale è parte essenziale della nostra composita identità di Italiani.
“Gli Italiani dell’Altrove” ha per obbiettivo la salvaguardia del patrimonio materiale e immateriale come espressione di creatività culturale che trae ispirazione dalle convenzioni UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali (20 ottobre 2005) e per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (17 ottobre 2003). Sviluppato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal 2012 e tutt’ora in corso, ha realizzato dodici appuntamenti a Roma presso il Museo delle Civiltà, al Museo Nazionale di Arti e Tradizioni Popolari e a Palazzo Firenze sede della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e della Società Dante Alighieri. Un percorso lungo sette anni di studi e di ricerche partito da una proposta dell’antropologa Emilia de Simoni, che con il prezioso contributo dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e di BIA (Beni Immateriali e Archivistici) è attivo ancora oggi, grazie all’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia. Come spiega il direttore Leandro Ventura: «L’attenzione al patrimonio culturale immateriale delle minoranze linguistiche storiche italiane è un compito che l’Istituto ha svolto in questi ultimi anni, affiancandosi alle istituzioni locali, per garantirne la salvaguardia, la promozione e la trasmissione». Le molteplici attività dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia partono dalla tutela per muovere verso la salvaguardia, la valorizzazione e la ricerca etnoantropologica e da qui l’accordo con l’Istituto Italiano di Cultura diretto da Maria Sica.
“La parità di genere” farà da cornice tematica alla manifestazione 2019 e così anche le molteplici espressioni della cultura italiana raccolte con “Gli Italiani dell’Altrove” favoriranno questa declinazione.
Elena Federica Marini, che ha seguito il progetto fin dalla sua genesi, avrà cura di raccontarlo presentando anche uno degli esiti: il primo volume “Popoli senza frontiere. Cibi e riti delle minoranze linguistiche storiche d’Italia”, Slow Food Editore, in cui la centralità del cibo è intesa quale espressione del patrimonio immateriale, che si manifesta dalla produzione fino al consumo.
La conservatrice del Bersntoler Kulturinstitut / Istituto Culturale Mòcheno, Claudia Marchesoni, con alcuni interessanti testi dell’Istituto, ci condurrà fra le attività di studio e valorizzazione svolte su aspetti culturali delle popolazioni germanofone dei Comuni di Palù del Fersina/Palai en Bersntol, Fierozzo/Vlarotz e Frassilongo/Garait.