Giornate d'inverno, fiocchi di neve e riflessioni, progetti sul proprio paese
Leggere nella propria lingua non è poi così semplice nè scontato. E chi quotidianamente legge utilizzando il proprio patrimonio culturale, non può immaginare che per molti questo è spesso, solo un desiderio che a volte diventa struggente anelito della propria cultura, del proprio passato ...
... Cari amici dell'Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro
cari amici di lingua provenzale e piemontese, cari amici della terra provenzale e piemontese. Quassù a Coumboscuro in queste corte giornate d'inverno pare che il tempo spesse volte non scorra più e neppure il torrente laggiù in fondo, coperto totalmente dal ghiaccio non fa più rumore. Spesse volte esci sul balcone guardi le montagne cariche di neve che paiono ti cadano addosso, e non senti nulla, tutto sembra stretto dal freddo da quella coltre bianca che negli ultimi tre anni ci sta avvolgendo per quasi sette mesi su dodici. Eppure è proprio in questi momenti che hai la possibilità di pensare, riflettere, far progetti per il tuo paese, per quello che hai più caro. In questi momenti , spesso in ore indecenti ti siedi e incominci a pensare come i bimbi della nostra scuola quando appoggiati al banco con la matita in bocca guardano stupiti fuori i fiocchi di neve che volteggiando vengono giù adagio adagio. Neppure se li richiami ti ascoltano, sono come incantati da quel mondo magico, che ti attrae al punto quasi di farti uscire dalla realtà. Noi, che non siamo più bambini, questa sensazione però quassù continuiamo a provarla in queste corte giornate d'inverno, forse non ci soffermiamo solo a guardare i fiocchi di neve volteggiare adagio ma la nostra mente e la nostra fantasia ci fanno volteggiare nel nostro mondo magico alpino e così nascono le idee migliore accompagnate da una lucida follia. Da molto tempo abbiamo sognato che un giornale di cronaca, un normale settimanale o quotidiano che non sia una testata giornalistica di una associazione, potesse un giorno pubblicare dei piccoli articoli in provenzale e piemontese. Questo sogno lo abbiamo rincorso per dei mesi , abbiamo bussato a tante porte, chi ha sorriso , chi ci ha detto che se gli articoli venivano pubblicati in piemontese e provenzale a questo punto si dovevano anche recensire articoli in rumeno, arabo, albanese e così via, chi invece con modi più o meno garbati ci ha invitato a non importunare troppo la redazione che in fin dei conti la nostra realtà di popolo di minoranza era già fin troppo pubblicizzata e rappresentata dai giornali. Noi abbiamo continuato a bussare come dice il vangelo e finalmente una porta si è aperta anzi tre porte si sono aperte . Un giornalista di origini non piemontesi nè provenzali, Demetrio Zema, ci ha accompagnato ha insistito anche lui presso la sua direzione e finalmente un direttore diciamolo pure, molto coraggioso ci ha aperto la porta. Gramasis Giuseppe Grosso , grazie di cuore . Forse lei non si rende conto della grande opportunità che ha dato a tanta gente , lei forse non si rende conto del coraggio, si, dico coraggio , che lei ha avuto ad ospitare nei tre giornali Cuneo sette, Bra oggi e Saluzzo oggi, due lingue ancestrali che chiedono solo di poter dialogare tra di loro e con la nostra bella lingua italiana. Non si tratta di pubblicare rubriche in rumeno, arabo, albanese ecc con tutto il rispetto per queste lingue si tratta di pubblicare piccoli articoli NELLA LINGUA CHE CI HANNO INSEGNATO NOSTRO PADRE E NOSTRA MADRE, nella lingua dei nostri vecchi "reires "come si dice in provenzale si tratta di ritrovare le nostre radici più profonde e ancestrali , per noi della montagna, quelle provenzali che risalgono ai Trovatori e raggiungono l'apice con il premio Nobel Frederì Mistral , per voi della pianura e delle belle città della Granda ,il delicato e nobile piemontese lingua di corte e del Risorgimento italiano.
Non mi dilungo oltre e come un bambino mi appoggio al tavolo metto in bocca la punta della consumata matita e guardo dalla finestra i fiocchi di neve venire giù volteggiando adagio , adagio ... oggi a Coumboscuro continua a nevicare ed è già il terzo giorno ... Si fa sera ma in questo " calabrùn " ( crepuscolo ) si è avverato un sogno piccolo ,magari innocente e naif come quello di un bambino ... ma è proprio per questo che noi a Coumboscuro ne andiamo fieri. Se non fosse così non resisteremmo quassù a mille metri . Quattro case, una chiesa dove si canta e si prega ancora in provenzale,un museo, una biblioteca delle lingue ancestrali, un laboratorio per la raccolta e la compilazione del Grande Dizionario della Lingua provenzale , una piccola scuola elementare e media , un piccolo asilo e tanta voglia di resistere e continuare.
La smetto, va bene, ma se veramente sentite ancora battere dentro voi il richiamo della lingua del cuore domani non indugiate andate comperate una delle tre testate Cuneo sette, Bra oggi , Saluzzo oggi e continuate a farlo nelle prossime settimane se la rubrica vi piace.
Escolo de Sancto Lucìo de Coumboscuro - La Scuola in Provenzale
Sergio Maria Gilardino - Arneodo Mauro