Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Gli Arbėreshė e l'Unita' d'Italia

E' dedicato all'Unitą d'Italia l'ultimo numero della rivista Trimestrale della Minoranza linguistica storica Albanese d'Italia di Eianina/Purēill (Cs- Italia).

prima pagina

L'Italia festeggia il 150° anniversario della sua Unitą. In questi festeggiamenti, al di lą di ogni polemica o rivendicazione storico/politica, sono coinvolte anche le varie comunitą di minonraza lingusitcia che vivono nel territorio italiano. Ed interessante č leggere i contenuti delle molte riviste edite dalle comunitą, si trovino esse a nord come al sud della penisola. Anche il Trimestrale della Minoranza linguistica storica Albanese d'Italia di Eianina / Purēill (Cs- Italia) Jeta Arbėreshė, ha voluto riassumere il punto di vista della comunitą Arbėreshė.

"L'Italia quest'anno festeggia il 150° della sua Unitą. Gli Arbėreshė cominciarono ad arrivare in questa terra nel sec.XV, cinque secoli e mezzo addietro, quando l'Italia era ancora divisa. Si chiamava Italia, geograficamente, ma non aveva unitą politica. Gli Arbėreshė misero radici nel Mezzogiorno, nel regno di Napoli, dove signoreggiavano gli Aragonesi, amici di Skanderbeg.
Quanto fecero gli Arbėreshė per sé? Onorarono la propria storia, la Patria da dove venivano, il grande Eroe Giorgio Skanderbeg; non permisero a nessuno di offenderli o disonorarli; trasmisero ai figli lingua e ricordo storico, rito bizantino e tradizioni. Vissero con dignitą in Terra Straniera, aprendosi lentamente ai vicini italiani. Cominciarono a creare una Letteratura arbėreshe. Nel
tempo ebbero Istituzioni Religiose e Culturali. Lottarono con le mani e con la parola per i loro diritti.
Quanto fecero gli Arbėreshė per l'Italia? Ripopolarono zone disabitate o distrutte da guerre, terremoti o colera. Usarono la spada, lavorarono terre, pascolarono armenti. Vissero liberi, perchč Skanderbeg cosģ aveva loro insegnato. E la libertą, la democrazia e l'indipendenza gliela insegnarono anche agli Italiani: in ogni guerra, prima e dopo Garibaldi, hanno versato il loro sangue per l'Italia. Hanno dato uomini illustri all'Italia, in ogni Istituzione: politica, economica, sociale, culturale, religiosa. Nel Parlamento Italiano, dal 1861 ad oggi, sono entrate decine di deputati e senatori arbereshe: alcuni furono sottosegretari e ministri, uno fu presidente del consiglio. "Il braccio e la mente" hanno dato gli Arbėreshė all'Italia.

In allegato la rivista (pag. 32) con numerosi articoli dedicati all'argomento.

continua