Proposta la proiezione di documentari per la conoscenza e la salvaguardia del un patrimonio culturale della Sardegna
Prosegue l’attività della Cineteca Sarda, prima infrastruttura audiovisiva pubblica, culturale ed educativa in Italia, dotata di una struttura permanente di studio e sperimentazione. Con i suoi centri di Alghero e di Iglesias ha dato vita a Centri Audiovisivi con attrezzature all'avanguardia per quanto riguarda le tecniche di produzione e riproduzione compresa la video scrittura e la computer grafica. Molto attiva presso le strutture scolastiche dell’isola, ha organizzato durante tutto l’anno scolastico assistenza tecnica e metodologica con
La Cineteca Sarda nel corso della propria attività si è configurata sempre più come un servizio regionale audiovisivo rivolto al cittadino, all'operatore culturale e all'utenza scolastica attraverso il prestito di film e documentari, di attrezzature tecniche, l'assistenza alla programmazione audiovisiva nella scuola e nei gruppi associativi, la promozione di Rassegne tematiche delle varie cinematografie nazionali, monografiche e per ragazzi, le attività di aggiornamento degli opeatori culturali e degli insegnanti e la sperimentazione formativa ed educativa con l'associazionismo e con la scuola. Tra gli aspetti più interessanti il "Progetto di catalogazione del patrimonio audiovisivo filmico relativo alla memoria storica audiovisiva della società sarda", ha portato alla realizzazione del catalogo regionale del patrimonio audiovisivo riguardante la Sardegna, che comprende film documentari, fiction, video, cinegiornali, cortometraggi e lungometraggi realizzati su diversi supporti (pellicole a 8, 16 e 35 mm; videocassette VHS, Dvcam, U-matic, Betacam, BVU e dischi DVD) e realizzati da autori sardi e da autori non sardi ma con contenuto riguardante la storia, la cultura, l'economia, la natura e i protagonisti della Sardegna.
Giovedì 9 giugno ore 20.30 verrà proiettato il documentarioBella e dìnnia di Antioco Florisda un soggetto di Antioco Floris e Ignazio Macchiarella con la fotografia ed il montaggio di Andrea Lotta. Il documentario del 2011 della durata di 60 minuti, racconta la storia dei cantadores, protagonisti della poesia improvvisata in lingua sarda che consapevolmente svolgono un ruolo importante nella salvaguardia di un patrimonio culturale caratteristico della Sardegna e più in generale si sentono come un baluardo a tutela della cultura e della lingua sarda altrimenti destinate a soccombere, definitivamente schiacciate da culture più forti. Il documentario propone e risponde ai quesiti sulla loro storia e sul loro ruolo nella società sarda del 2000. Chi sono questi protagonisti? Cosa fanno nella vita? Come si propongono di diffondere e difendere la poesia improvvisata, la loro lingua e la loro cultura? Come riescono a far convivere la tradizione con il mondo ipertecnologico della contemporaneità?
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