Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Il Premio Mario Rigoni Stern assegnato allo scrittore Alexis Bétemps

Per una letteratura multilingue delle Alpi

copertina

La giuria, costituita da Innocenzo Cipolleta,  Ilvo Diamanti, Mario Isnenghi, Jon Mathieu, Giovanni Kezich, Gianni Rigoni Stern, nella seduta del 1° giugno 2011 ha deciso di assegnare il premio “Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi” – sezione saggistica – ad Alexis Bétemps per la sua opera “La vita negli alpeggi valdostani nella prima metà del Novecento” con la seguente motivazione: “La  vita negli alpeggi valdostani nella prima  metà del Novecento”di Alexis  Bétemps, (Priuli & Verlucca,  2009) descrive la cultura valdostana dell’allevamento e della monticazione in modo serio, competente, fattuale, sobrio e, in misura rilevante, nelle parole degli stessi protagonisti, secondo una limpida metodologia di assoluto rigore etnografico. Pur nel nitore di una descrizione perfettamente focalizzata e anche efficacemente sintetica dell’universo dell’alpeggio, colto in tutti suoi aspetti – ivi inclusi quelli zootecnici, ecologici, tecno-caseari, socioeconomici e più schiettamente culturali – il libro non manca di trasmettere l’intima poesia di un mondo alpino laborioso, ordinato e prospero pur nell’intrinseca modestia del suo apparato materiale, secondo una tematica che si ricollega naturalmente all’ispirazione più genuina della poetica di Mario Rigoni Stern. La stessa Valle d’Aosta, che Mario frequentò quale Allievo Sottufficiale della SMALP, e che rimase sempre presente nei suoi orizzonti interiori,  appare nel libro come una grande scuola di montagna e di vita, a contatto con le stagioni, con i ritmi biologici e gli eterni andirivieni della vita delle grandi mandrie, quale cellula ancora intatta della grande civiltà pastorale che sottende quella europea fin dai suoi albori. Presentato sia in lingua francese che in lingua italiana, questo libro di un autore  valdostano, apostolo benemerito del plurilinguismo alpino, punta direttamente a quel contesto culturale popolare e multilingue, laborioso e umile quanto solidale ed autonomo, che, come abbiamo tutti appreso dall’indimenticata grande epopea di Tönle Bintarn, rappresenta la dote più importante dei popoli dell’arco alpino per un mondo di pace.”

Alexis Bétemps è nato il 26 agosto 1944 a Saint-Christophe in Valle d’Aosta. Destinato agli studi, fino all’età di 18 anni durante le vacanze invernali ed estive ha preso parte ai lavori e ai ritmi di vita dei suoi zii, zie e nonni materni, conduttori d’alpeggio a Valgrisenche. Nel 1969 consegue la laurea in Lingue e letterature straniere all’Università «Luigi Bocconi» di Milano. Nel 1970 segue corsi di fonetica e fonologia all’Istituto di Linguistica dell’Università di Mons (Belgio), dove ottiene un diploma post laurea in Didattica delle lingue. Molto giovane, collabora con diverse riviste valdostane, tra cui Le Flambeau, con articoli a soggetto linguistico ed etnografico. Insegnante di ruolo nella scuola media, nel 1979 viene nominato presidente del Centre d’Etudes Francoprovençales de Saint-Nicolas (Centro Studi francoprovenzali di Saint-Nicolas), carica che ricopre ancora oggi. Intraprende un’attività di animazione e ricerca nel campo della dialettologia e dell’etnologia alpina. Nel 1980 viene eletto primo presidente dell’Association Valdôtaine des Archives Sonores (AVAS - Associazione Valdostana degli Archivi Sonori) di cui è stato uno dei fondatori. Resterà in carica fino al 1984. Nel 1980 nasceLe Bulletin du Centre d'Etudes francoprovençales «René Willien» de Saint-Nicolas (Bollettino del Centro Studi francoprovenzali «René Willien» di Saint-Nicolas), rivista semestrale di dialettologia ed etnografia alpina che ancora oggi dirige. È inoltre membro del comitato di redazione de LeMonde Alpin et Rhodanien, rivista del Musée Dauphinois di Grenoble e collabora con riviste francesi (tra cuiL’Alpe),svizzere e italiane. Dal 1986 al 1997 è il primo direttore del Bureau Régional pour l’Ethnologie et la Linguistique (B.R.E.L. / Ente per l’Etnologia e la Linguistica della Regione Autonoma Valle d’Aosta). Nel 1997 viene nominato coordinatore culturale e, l’anno seguente, direttore della gestione dei Beni Culturali dell’Assessorato all’Istruzione e Cultura della Valle d’Aosta. Ha insegnato presso il Centre de Haute Formation (Centro di Alta Formazione) dell’Università di Aosta, dove ha tenuto corsi di Storia delle tradizioni popolari dal 1999 al 2002. È membro del comitato scientifico del Forte di Bard (2000) e di diversi altri comitati regionali della Valle d’Aosta. In pensione dal maggio 2000, continua a collaborare con istituzioni culturali, riviste e enti pubblici con lezioni, conferenze e articoli, sviluppando temi legati alla dialettologia e all’etnografia alpina.

Presentazione del Premio
Le genti alpine hanno creato le proprie comunità in un ambiente naturale unico, all’interno di tradizioni culturali diverse legate alle specificità del loro territorio. Si tratta di un universo culturale affascinante e complesso, ispirato alla tolleranza e alla solidarietà, cerniera tra nord e sud, tra area mediterranea e area mitteleuropea: una vera e propria “civiltà alpina”, collocata nel cuore del Vecchio Continente, con i suoi valori, un suo bagaglio culturale e artistico, che rappresenta oggi,  per la futura “Europa dei popoli”, uno straordinario modello di riferimento.
Ruolo decisivo nell’incontro e nel confronto fra le diverse culture delle Alpi è certamente quello della Letteratura, nelle sue diverse espressioni: sia attraverso la ricerca e la divulgazione storico-scientifica, sia attraverso il racconto, che della cultura della montagna comunica emozioni e sentimenti, trasmettendo i valori in cui ancora oggi si riconoscono le comunità dei paesi alpini.
Nella letteratura italiana del Novecento, Mario Rigoni Stern ha saputo descrivere in modo originale la cultura della gente di montagna, raccontando il legame fra i montanari e il loro ambiente, e proponendo le Alpi quale orizzonte significativo della letteratura e della storiografia contemporanea, del moderno sentimento ecologico e perfino dell’etica.
In questo quadro, le Alpi diventano un vero e proprio scrigno di valori, non solo paesaggistici e ambientali, ma soprattutto umani: un universo etico che Mario Rigoni Stern, dal “ritorno a baita” vagheggiato nel gelo di una steppa macchiata dagli orrori della guerra, non ha mai cessato di perseguire, come narratore, ma anche come intellettuale impegnato in un progetto di riscatto e di progresso del proprio mondo.
Il Premio, aperto a tutte le lingue dell’Arco Alpino, viene promosso e sostenuto attualmente, senza escludere l’ingresso in futuro di nuovi enti che si riconoscano nel suo spirito,  da Ars Venandi,  della famiglia Rigoni Stern, dalla Provincia Autonoma di Trento, dalla Regione Veneto, dai comuni di Asiago e di Riva del Garda, da Fiera e Congressi di Riva del Garda, Dal Museo degli Usi a Costumi della Gente Trentina,  di Federcaccia, della Cassa di Risparmio di Trento e Bolzano e dalla Cassa Di Risparmio Veneta,  a voler sottolineare, nel nome di Mario Rigoni Stern, la fratellanza ideale che vi è tra le montagne e le popolazioni del Veneto e del Trentino, con un gemellaggio culturale imperniato ai valori del rispetto dell’ambiente e di chi lo abita.

Le tematiche
Il Premio, alternandosi fra Trentino e Veneto con cadenza annuale, cercherà di individuare gli elementi di eccellenza dellanarrativa e dellasaggisticadi ambito alpino all’interno delleopere editenei due anni precedenti, individuando, in maniera non esclusiva, nelle due rispettive modalità di scrittura, i seguenti specifici settori di interesse:

  •  il paesaggio alpino, nei suoi aspetti naturalistici e nella sua estetica;
  •  le attività produttive tradizionali, nelle loro specifiche valenze di ecocompatibilità;
  • il contesto socioculturale delle comunità alpine, con le loro istituzioni storiche legate all’uso comunitario dei beni;
  • la caccia, come attività legata a una particolare sensibilità ambientale;
  • la guerra in montagna come scenario particolarissimo e doloroso della storia europea; 
  • il patrimonio narratologico dell’arco alpino, con le sue fiabe, le leggende, i suoi miti di ieri e di oggi.

Promozione ed organizzazione
Il Premio si svolgerà in due ambiti: la Regione Veneto con Asiago e la Provincia di Trento con Riva del Garda  Il Premio è promosso e coordinato  dal Comitato nominato dagli Enti e delle Associazioni che sostengono l’iniziativa. Il Comitato promotore, con il coordinamento e sostegno organizzativo di Ars Venandi, ha il compito di sostenere l’iniziativa su tutto l’arco alpino. Le Giurie, una per ogni sezione del Premio, sono composte da autorevoli esponenti del mondo culturale e scientifico.

La formula multilingue
Il Concorso si articola in  due sezioni: la narrativa e la saggistica, ognuna della quali biennale. Il Concorso per la narrativa avrà sede a Riva del Garda, nel Trentino, e la premiazione avrà luogo negli anni pari a partire dal 2012, mentre il Premio per i saggi avrà sede ad Asiago, in Veneto, negli anni dispari, a partire dal 2011.  Gli scritti dovranno essere relativi alle aree tematiche illustrate, pubblicati in una delle lingue parlate sull’arco alpino.  Il  “Premio Mario Rigoni Stern” sarà assegnato al migliore racconto e migliore saggio in assoluto. Il premio è unico per la narrativa ed è unico per la saggistica, del valore di 10.000 (diecimila) Euro ciascuno.