Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Il maltese: da dialetto arabo dell'anno mille a lingua nazionale e lingua ufficiale dell'Unione Europea

Un’analisi storico-linguistica di Giuseppe Brincat, Professore Ordinario di linguistica italiana e letteratura italiana mediovale all’Università di Malta, dal portale occitano chambradoc.it


La storia della lingua maltese è essenzialmente una storia di contatti tra varie lingue. Praticamente i contatti caratterizzano tutte le lingue, ma il maltese si distingue perché fonde insieme tre famiglie linguistiche, quella semitica, quella romanza e quella germanica. Effettivamente la composizione odierna della lingua di Malta, risultato del confluire di elementi di varia provenienza in un arco di tempo lungo mille anni, permette di seguire in un modo molto chiaro l’intreccio tra le vicende storiche e le trasformazioni della lingua locale. Situata precisamente al centro del Mediterraneo, a 90 km dalla Sicilia e a 290 km dalla costa tunisina, Malta non ha avuto solo contatti con i suoi vicini ma ha subito gli influssi di tutte le potenze marinare che attraversavano il canale di Sicilia, le quali hanno introdotto la propria lingua come acroletto. L'effetto dei contatti viene evidenziato dalla struttura del lessico odierno: il 32% è di origine araba colloquiale (ma consta delle parole più frequenti), il 53% è di origine siciliana e italiana (che rappresenta il progresso tecnico, sociale e culturale) e il 6% è di origine inglese (ma questo strato è in aumento).
Il maltese di oggi riflette i contatti degli abitanti con le persone che nei secoli sono sbarcate nell’isola per colonizzarla o per governarla in un territorio minuscolo (27 km per 14 km) dove i rapporti numerici tra governati e governanti sono intensi. Il fattore demografico a Malta e Gozo ha sempre avuto un peso determinante sull’evoluzione della lingua perché in mille anni ha portato il numero degli abitanti da un minimo di 5.000 a un massimo di 415.000, non solo grazie alla crescita naturale ma anche in seguito a ondate cumulative di centinaia di immigrati, soprattutto dalla Sicilia, dall'Italia, dalla Francia e dalla Spagna, come mostrano i cognomi. I rapporti degli autoctoni con gli immigrati hanno necessariamente comportato contatti linguistici perché la lingua dei nuovi arrivati ha esercitato un influsso quasi sempre duraturo sulla parlata locale. Di conseguenza la storia della lingua maltese rappresenta un caso sintomatico di una lingua “minoritaria” dal punto di vista internazionale (ma maggioritaria nell’isola) che convive al fianco di, anzi sopravvive malgrado e perfino grazie a, varie lingue “maggiori”, cioè di circolazione più ampia e di maggior prestigio (ma localmente ristrette alla minoranza colta): l’arabo classico (870-1248), il latino, il siciliano (1090-1530), l’italiano (1530-1936) e l’inglese (dal 1800 a oggi). Introdotto dai cavalieri dell'Ordine di San Giovanni, l'italiano è rimasto lingua ufficiale anche nel periodo britannico, difesa dai colti che lo ritenevano la loro "lingua" (alta) e scudo contro l'anglicizzazione totale, mentre oggi svolge il ruolo di lingua dell'intrattenimento attraverso la televisione (il 25% dell'audience in prima serata). ll processo di standardizzazione del maltese iniziò nel Settecento (con la produzione di grammatiche, dizionari, opere letterarie, e testi scolastici) e si è concluso nel 1934 con la sua elevazione al rango di lingua ufficiale. Nel 2004 ha avuto la sua consacrazione internazionale con l'adesione all'Unione Europea che lo ha riconosciuto come una delle sue lingue ufficiali.

 

La posizione dell'Isola di Malta nel Bacino del Mediterraneo


Per apprezzare la peculiarità del caso maltese occorre osservarlo nel quadro delle altre isole del Mediterraneo, come la Corsica, la Sardegna, Elba, Capri, Pantelleria, Lampedusa e Djerba, le quali non hanno subito lo straordinario sviluppo demografico di Malta. Inoltre, solo a Malta l’idioma locale ha raggiunto un alto grado di standardizzazione, gode lo status di lingua ufficiale, e viene usato regolarmente su tutto l’asse diamesico, malgrado l’esiguità della comunità che lo parla. Basti menzionare i due quotidiani di una quarantina di pagine ciascuno, i tre canali televisivi maggiormente seguiti e la ventina di stazioni radiofoniche, e la produzione editoriale di centinaia di titoli all'anno. Anche gli atti notarili si redigono in maltese, che è la lingua dei processi legali e dei dibattiti parlamentari. A scuola la metà delle materie s'insegna in maltese e l'altra metà in inglese, gli avvisi istituzionali e commerciali sono bilingui, in maltese e in inglese, la corrispondenza con gli uffici pubblici e perfino il bancomat e Google offrono la scelta tra le due lingue ufficiali.


Giuseppe Brincat, Università di Malta (Faculty of Arts, Dipartimento Italiano), aprile 2014, per il portale occitano chambradoc.it