Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Luserna ricorda Elvio Fachinelli

Sabato 28 dicembre la comunità cimbra trentina, nel trentennale della morte, rende omaggio al suo illustre concittadino e presenta l'ultimo libro dei suoi scritti

Elvio Facchinelli è uno dei figli più autentici della nostra terra, sebbene a volte, a causa del suo peregrinare tendiamo a dimenticarlo. Invece no, lui era un luserno, lo è stato e lo è sempre rimasto; sulla propria pelle ha vissuto le contraddizioni e le difficoltà, dell’essere un uomo di una terra di confine. La sua biografia è un paradigma della nostra condizione.
Nato a Luserna, frequenta i primi anni scolastici a Menum vicino a Parigi, dove la sua famiglia era stata costretta ad emigrare, nel 1940 però i Fachinelli rientrano a Luserna forse a causa della guerra e Elvio frequenta in paese la quinta elementare, ma l’anno successivo lui e la famiglia sono già a Bolzano in una casa popolare. Il padre muratore, la madre infermiera, eppure il ragazzo viene mandato a studiare, e anche questa è una di quelle caratteristiche tutte nostre, una scolarizzazione molto più alta della media. Il ragazzo consegue la maturità classica a Merano e nel 1952 si laurea in medicina a Pavia con la lode.
Poi è l’esistenza di un grande intellettuale che attraversa tutta la vita del Paese in quegli anni in cui l’Italia vive un’esplosione culturale e creativa senza pari: l’incontro con Musatti, il padre della psicanalisi italiana e la traduzione di Freud, i libri, gli articoli sulle maggiori e più importanti riviste nazionali e internazionali, firmati, non a caso, con lo psudonimo “Ezio Luserna”. Fondatore egli stesso di riviste, la prima “Il Corpo” e poi nel 1971 la più celebre “L’erba voglio”, è amico delle personalità più eminenti di quegli anni.
L’esperienza dell’asilo autogestito di Porta Ticinese, le chiamate degli studenti delle Università di Trento e di Milano dove Fachinelli dà vita a gruppi di discussione e analisi, l’uomo insomma è sempre là dove si fanno le cose.
In tutto questo Elvio Fachinelli non ha mai dimenticato il suo paese. Intervistato dall’Espresso, alla domanda su cosa amerebbe di più avere in casa, rispose: “Un piccolo registratore dove sia inciso il mormorio del vento in un certo luogo tra i larici a Luserna”. E grazie a Fachinelli e ai suoi libri che egli lasciò alla biblioteca e che oggi porta il suo nome, Luserna diventerà negli anni uno dei più importanti centri della cultura psicanalitica italiana, se non europea. Un lascito, quello alla biblioteca, dal valore culturale enorme, quasi tremila volumi. I libri sono perlopiù annotati a margine da note personali, il che accresce l’interesse per il lascito stesso. Per la ricerca, la trascrizione e l’interpretazione delle note si sta già lavorando per raccoglierle in un volume.
L’ultimo forte richiamo al suo paese d’origine Elvio lo scrisse nel suo testamento, disponendo di essere sepolto quassù.
E la Bibioteca Pubblica Comunale “Elvio Fachinelli” di Lusérn, con il contributo dell’APT Alpe Cimbra, vuole rendergli omaggio nel trentennale della morte, con la presentazione a Luserna dell’ultimo libro di suoi scritti, curato da Dario Borso, “Grottesche”: poco prima di morire, Elvio Fachinelli estrapolò dal suo diario una serie di appunti che avevano tutti a tema la realtà italiana nel suo evolversi dagli anni Sessanta in poi. Si tratta di fulminanti istantanee, dove a risaltare sono i tratti paradossali di tale sviluppo, fino al grottesco appunto.
(Articolo di Andrea Nicolussi Golo, tratto dalla pagina "Di Sait vo Lusérn" del 20 dicembre 2019)


Quando:
Sabato 28 dicembre 2019, ore 17.00

Dove:
Sala Josef Bacher
Via Costalta - Luserna/Lusérn (TN)

Per informazioni:
Biblioteca Pubblica Comunale E. Fachinelli
Luserna (TN)
E-mail: luserna@biblio.infotn.i