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Arte ed economia a braccetto tra i ladini

Si è tenuto a Campitello di Fassa l'evento del Museo Ladino che ha sancito il connubio fra arte ed economia in val di Fassa

Una quindicina tra artisti e rappresentanti di attività economiche della val di Fassa si sono dati appuntamento sabato 16 ottobre presso il birrificio Rampeèr di Campitello di Fassa nell'ultimo giorno della mostra qui ospitata dei dipinti di una amata figlia di terra ladina, la 99enne moenese Veronica Zanoner Piccoliori.

L’iniziativa promossa dall’Istitut Cultural Ladin e dal Museo Ladin de Fascia mira a incoraggiare le relazioni tra imprenditori e artisti locali. Un "incontro" dal quale si spera possano scaturire sinergie collaborative che portino ad una valorizzazione reciproca, con la regia e il sostegno dell’ente ladino preposto alla salvaguardia dell’identità, della lingua e della cultura locale.

“In questo momento – ha affermato afferma Lara Battisti, Presidente dell’Istituto Culturale e del Museo Ladino – l’obiettivo principale è quello di rafforzare la nostra presenza sul territorio tra inclusione e coinvolgimento, incoraggiando le relazioni e facendo rete. Crediamo nell’idea di divulgare contenuti attraverso canali diversi sul territorio e su touchpoint forse inaspettati. Vogliamo che innanzitutto i fassani siano fieri della loro identità e dei talenti che la valle ha espresso e ancora esprime”.

La presenza degli artisti e imprenditori che si sono incontrati è un chiaro segnale: l’impegno istituzionale ha ragione di essere perseguito con determinazione e costanza. Artisti e operatori economici hanno avuto modo di esprimersi, confrontarsi e proporre, per avviare le nuove collaborazioni per il prossimo anno.

Due mostre annuali – sull’impronta di quanto accaduto a Rampeèr – animeranno la val di Fassa nel 2022, concretizzando le idee venute a galla durante questo scambio. Il patto a tre prevede:

  • l’impegno degli artisti a fornire le loro opere per l’esposizione;
  • la disponibilità degli operatori economici a mettere a disposizioni gli spazi adeguati e concordati;
  • l’impegno finanziario e progettuale del Museo Ladino a organizzare le mostre.

Spazi nuovi e diversi dunque per un museo sul territorio che si declina in esposizioni temporanee in location private; operatori economici che divengono “Amici del Museo”, vetrine preziose, garanti della sopravvivenza identitaria; artisti cullati e mostrati con orgoglio dalla terra che ha donato loro il talento.

A corollario dell’evento l’inaugurazione inversa della mostra “N scrign o na fior”, diversa e curiosa non solo perché programmata nel giorno di chiusura, ma anche perché ha coinvolto gli avventori del Rampeèr che hanno potuto dedicarsi alla libera interpretazione di alcuni quadri, suggerendone il titolo. Agli autori dei titoli migliori – Diego Riz, Francesca Limiroli e Stefania Riz – è stata donata una stampa su tela del quadro intitolato, autografata da Veronica. Per completare l’evento un tenero omaggio all’artista 99enne dalla tempra ladina schietta e dagli occhi ancora vivaci.

 

Per informazioni:
Istituto Culturale Ladino "majon di fascegn"
Strada de la Pieif 7, Frazione Vigo - San Giovanni di Fassa/Sèn Jan (TN)
Tel. +39 0462 764267
E-mail: info@istladin.net
Web: www.istladin.net